I dolori di Gigio: «In panchina sto male»
Donnarumma confessa il disagio nel Psg: «La rivalità con Navas mi disturba...»
Domani Gigio Donnarumma proverà a mettere le mani sul suo primo Mondiale. Le sue mani sono le nostre mani. L’ex portiere del Milan proverà a parare l’Irlanda del Nord, mentre i suoi compagni cercheranno di segnare i gol che servono all’Italia per arrivare in Qatar. Dovesse finire come speriamo, Donnarumma sarebbe il primo portiere azzurro a vincere in Irlanda del Nord. Vuole vendicare il collega Ottavio Bugatti che il 15 gennaio del ’58 si schierò tra i pali di Windsor Park a Belfast. Quel giorno, all’Italia sarebbe bastato un punto per qualificarsi al Mondiale di Svezia, invece perse 2-1 e fu eliminata. Una bocciatura traumatica, rinnovata 60 anni più tardi dall’Apocalisse della Nazionale di Ventura. Donnarumma vuole smarcarsi dal destino di Bugatti e Buffon. Anche Bugatti, come Gigio, giocò a Milano, vivendo da riserva i trionfi della Grande Inter. Un suo trasferimento fece clamore: il Napoli di Achille Lauro lo acquistò dalla Spal per 55 milioni, cifra record per un portiere. Del sofferto passaggio di Donnarumma dal Milan al Paris Saint Germain si continua a parlare, anche perché Gigio, dopo tanto silenzio, si è deciso a rivelare a Tnt Sports i suoi sentimenti con parole limpide: «Al Milan ero abituato a giocare sempre dall’inizio e non è facile. La rivalità con Navas mi disturba, ma non ha effetto sulle mie prestazioni. A volte stare in panchina mi fa male, ma la situazione si risolverà presto, ne sono convinto».
Guerra aperta Intanto, però, all’altezza di novembre, non si è ancora risolta. E Gigio è “disturbato”. Ad oggi ha giocato 5 partite su 13 in Ligue 1 e due in Champions League, parando, tra l’altro un rigore al Lipsia. A questo punto della stagione, Donnarumma, votato miglior giocatore dell’Europeo, aveva messo in preventivo ben altro bottino. Per inclinazione di carattere, Gigio non cerca la guerra. Finora ha preferito dimostrare il suo valore in allenamento e nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, sicuro di imporre alla lunga la sua qualità superiore, forte anche dei 12 anni in meno rispetto a Navas. La denuncia del disagio rivela un cambio di strategia. Anche perché il suo agente, Mino Raiola, che ha indole molto diversa, allo scontro ci è già andato da tempo per strappare il suo assistito dalla panchina. Gigio, dopo tanta pazienza, ha deciso di seguirlo. Finora Mauricio Pochettino, tecnico del Psg, molto pilatescamente si è defilato, evitando la scelta definitiva, sapendo che l’italiano è costato un investimento importante da parte del club, ma anche che il costaricano gode di solido appoggio in spogliatoio, specie tra i sudamericani.
Mercato in ascolto Tra le teorie sul caso, anche quella di un accordo a monte MaldiniLeonardo per tenere il portiere al Milan, fatto saltare dal machiavellico Raiola che avrebbe convinto direttamente il presidente Nasser El-Khelaifi a portare Donnarumma a Parigi. Per questo, Navas, che aveva ricevuto in estate garanzie di titolarità, si è ritrovato spiazzato. Ed è scoppiata la faida interna che attende una soluzione. Per Donnarumma si sono riaperti subito disegni di mercato che non fanno disperare il suo agente. Intanto domani sera, a Belfast, l’Italia schiera tra i pali un portiere, a suo dire, “disturbato”, che al 93’ di Italia-Svizzera, con un disimpegno maldestro, ha rischiato di compromettere il Mondiale azzurro. E domani starà tra i pali di Bugatti. Speriamo bene. Le sue mani sono le nostre mani.
Nel Milan invece ero abituato a giocare sempre e non è facile...