La Gazzetta dello Sport

La crescita degli svizzeri per tecnica e mentalità

- Di Zdenek Zeman

La classifica e le prestazion­i della Svizzera non mi stupiscono. Ho allenato il Lugano nel 20152016 e ho visto con i miei occhi che il livello del calcio elvetico era cresciuto in maniera esponenzia­le negli anni. Grazie anche all’arrivo nel loro calcio di tanti giocatori stranieri, soprattutt­o dell’est Europa, che vivono il percorso in Svizzera come un passaggio verso altri campionati, ma che hanno aumentato il tasso di qualità e competitiv­ità del loro torneo. E’ vero che la quasi totalità di giocatori della Nazionale è all’estero, ma la mentalità che ha acquisito il calcio elvetico è figlio anche del valore dei club e dell’organizzaz­ione esistente. Siamo spesso legati a concetti antichi. Il calcio si è evoluto in tutti i Paesi e squadre cuscinetto non esistono quasi più. L’insegnamen­to che arriva da queste qualificaz­ioni Mondiali è che esiste un grande equilibrio a livello internazio­nale e anche la nazionale campione d'Europa può avere difficoltà. D’altra parte anche l’Italia all’Europeo, fatta eccezione per le prime due partite in cui si era dimostrata superiore nettamente alle avversarie, andando avanti ha disputato gare in cui c’è stato grande equilibrio e avrebbe potuto vincere, come è accaduto, ma anche perdere. All’Olimpico soprattutt­o nel primo tempo la Svizzera non si è dimostrata inferiore neanche nel palleggio. Questa squadra all’Europeo ha battuto la Francia ai rigori e sempre ai rigori è stata superata dalla Spagna ai quarti: ha quindi dei valori. Quando mancano 3-4 pezzi grossi come Verratti, Immobile, Chiellini, poi inevitabil­mente la Nazionale ne risente perché manca di top player in grado di decidere le partite da soli. L’Italia dà il meglio quando deve stringere i denti, soffrire, buttare il cuore oltre l’ostacolo, quando si trova a un passo dal baratro. Ma questa volta più che dalla sua gara contro l’Irlanda del nord domani, la qualificaz­ione dipenderà dalla Bulgaria, perché la Svizzera ha la possibilit­à di vincere in modo largo. Non resta che giocare, vincere, segnare e... sperare.

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