A Cristiano basta un pari Ma la Serbia non si arrende
Il Portogallo non ha mai perso contro la squadra slava. Stojkovic: «Stavolta sarà diverso»
Si deciderà oggi allo stadio da Luiz di Lisbona chi tra Portogallo e Serbia riuscirà a strappare la qualificazione diretta al Mondiale del prossimo anno e chi, invece, dovrà lottare per un posto al sole passando dall forche caudine dei playoff. Il vantaggio prima del fischio d’inizio è dalla parte della squadra portoghese, che può accontentarsi anche di un pareggio per assicurarsi il primo posto, avendo una migliore differenza reti rispetto ai serbi. Il pareggiobeffa della partita giocata a Belgrado (2-2 finale, con gol negato a Cristiano Ronaldo negli ultimi secondi di gioco, perché l’assistente arbitrale non ha visto il pallone oltrepassare la linea di porta) a conti fatti può non pesare più di tanto.
Spauracchio Il favore del pronostico è dalla parte della squadra di casa, non solo per l’altissima qualità dei suoi calciatori, ma anche per il corso della storia: in sette precedenti scontri diretti con i serbi il Portogallo ha portato a casa tre vittorie e quattro pareggi, senza perdere mai. Il Portogallo, inoltre, è una specie di «spauracchio” per la formazione dei Balcani, talentuosa ma spesso discontinua a livello di rendimento, avendola eliminata dalle fasi finali degli Europei nel 2008, nel 2016 e anche nel 2020. Prima di questa partita decisiva, il Portogallo è andato a Dublino per conquistare il punto necessario per restare in vetta al gruppo, ma ieri sia Fernando Santos che Rúben Dias hanno sottolineato come questa «sia una squadra che gio
ca sempre e solo per vincere», escludendo la possibilità di giocare stasera al risparmio, magari per accontentarsi del pareggio. Contro l’Irlanda, il tecnico portoghese ha gestito i giocatori diffidati (e quindi a rischio esclusione a causa dei cartellini gialli) e ha anche risparmiato alcuni giocatori con più minuti sulle gambe. Anche così facendo, però, la gara gli ha regalato delle amarezze, come l’espulsione di Pepe, uno dei leader della squadra e anche il più anziano di sempre a vestire la casacca portoghese. Stasera, invece, i vari Cancelo, Rúben Dias, Nuno Mendes, Bernardo Silva e Diogo Jota torneranno nell’undici titolare e il Portogallo sarà sicuramente più forte.
Orgoglio e aspettative In casa serba, invece, il tecnico Dragan Stojkovic è riuscito a riaccendere l’orgoglio e la fiducia dei suoi giocatori, che non nascondono il sogno di vincere a Lisbona: «So cosa possiamo fare contro il Portogallo. Penso che la nostra squadra sia migliore dell’ultima che partecipato al Mondiale. Giocheremo per vincere. Sappiamo di cosa abbiamo bisogno per riuscirci e non vediamo l’ora che arrivi il via della partita», ha detto il centrocampista della Lazio Milinkovic-Savic. Infatti, la Serbia mescola l’esperienza di giocatori come Tadic e Aleksander Mitrovic, con giovani leoni come Vlahovic, che piace così tanto in giro per l’Europa.