La Gazzetta dello Sport

A Cristiano basta un pari Ma la Serbia non si arrende

Il Portogallo non ha mai perso contro la squadra slava. Stojkovic: «Stavolta sarà diverso»

- Di Antonio Pires

Si deciderà oggi allo stadio da Luiz di Lisbona chi tra Portogallo e Serbia riuscirà a strappare la qualificaz­ione diretta al Mondiale del prossimo anno e chi, invece, dovrà lottare per un posto al sole passando dall forche caudine dei playoff. Il vantaggio prima del fischio d’inizio è dalla parte della squadra portoghese, che può accontenta­rsi anche di un pareggio per assicurars­i il primo posto, avendo una migliore differenza reti rispetto ai serbi. Il pareggiobe­ffa della partita giocata a Belgrado (2-2 finale, con gol negato a Cristiano Ronaldo negli ultimi secondi di gioco, perché l’assistente arbitrale non ha visto il pallone oltrepassa­re la linea di porta) a conti fatti può non pesare più di tanto.

Spauracchi­o Il favore del pronostico è dalla parte della squadra di casa, non solo per l’altissima qualità dei suoi calciatori, ma anche per il corso della storia: in sette precedenti scontri diretti con i serbi il Portogallo ha portato a casa tre vittorie e quattro pareggi, senza perdere mai. Il Portogallo, inoltre, è una specie di «spauracchi­o” per la formazione dei Balcani, talentuosa ma spesso discontinu­a a livello di rendimento, avendola eliminata dalle fasi finali degli Europei nel 2008, nel 2016 e anche nel 2020. Prima di questa partita decisiva, il Portogallo è andato a Dublino per conquistar­e il punto necessario per restare in vetta al gruppo, ma ieri sia Fernando Santos che Rúben Dias hanno sottolinea­to come questa «sia una squadra che gio

ca sempre e solo per vincere», escludendo la possibilit­à di giocare stasera al risparmio, magari per accontenta­rsi del pareggio. Contro l’Irlanda, il tecnico portoghese ha gestito i giocatori diffidati (e quindi a rischio esclusione a causa dei cartellini gialli) e ha anche risparmiat­o alcuni giocatori con più minuti sulle gambe. Anche così facendo, però, la gara gli ha regalato delle amarezze, come l’espulsione di Pepe, uno dei leader della squadra e anche il più anziano di sempre a vestire la casacca portoghese. Stasera, invece, i vari Cancelo, Rúben Dias, Nuno Mendes, Bernardo Silva e Diogo Jota torneranno nell’undici titolare e il Portogallo sarà sicurament­e più forte.

Orgoglio e aspettativ­e In casa serba, invece, il tecnico Dragan Stojkovic è riuscito a riaccender­e l’orgoglio e la fiducia dei suoi giocatori, che non nascondono il sogno di vincere a Lisbona: «So cosa possiamo fare contro il Portogallo. Penso che la nostra squadra sia migliore dell’ultima che partecipat­o al Mondiale. Giocheremo per vincere. Sappiamo di cosa abbiamo bisogno per riuscirci e non vediamo l’ora che arrivi il via della partita», ha detto il centrocamp­ista della Lazio Milinkovic-Savic. Infatti, la Serbia mescola l’esperienza di giocatori come Tadic e Aleksander Mitrovic, con giovani leoni come Vlahovic, che piace così tanto in giro per l’Europa.

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LAPRESSE La stella di stasera Cristiano Ronaldo, 36 anni, capitano portoghese

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