DUE SFIDE SECCHE E RIVALI SCOMODI ITALIA, L’ALTERNATIVA È DA BRIVIDI
Tra le avversarie potrebbero esserci la Croazia, la Serbia e... la Svezia
Se a Belfast non va bene rischiamo di essere rovinati. Se a Belfast succede un altro “disastro” come quello del 1958 all’Italia restano i playoff. Quasi sicuramente da teste di serie, ma lo stesso non c’è da festeggiare. La strada per il Qatar si farebbe dura. Le “non” teste di serie, a un primo sguardo, sembrano alla portata degli azzurri, però pensavamo lo fosse anche la Svezia. E in ogni caso avremmo un secondo turno di spareggi nel quale, per esempio, Svezia, Croazia e Serbia non sembrano clienti simpaticissimi.
Le seconde Piccolo riassunto. In Qatar sono previste 13 europee, poche ma tant’è: le 10 vincenti dei 10 gruppi; le 3 vincenti dei playoff tra le 10 seconde più le 2 migliori della Nations non qualificate via gruppi. Rifiatate, si continua. Per stabilire le seconde si contano i punti tra le prime 5 di ogni girone (nel nostro caso tutti). Se c’è parità, come tra Italia e Svizzera, il primo criterio è la differenza reti. Ora siamo in vantaggio: noi +11, loro +9. Se ci ritrovassimo pari anche in questa classifica, saremmo noi a soccombere perché negli scontri diretti la Svizzera ha segnato un gol all’Olimpico e noi niente a Basilea.
I playoff Partecipano agli spareggi 12 squadre. La situazione oggi è questa. Teste di serie: Serbia, Svizzera, Svezia, Croazia, Polonia e Galles. Non teste di serie: Scozia, Turchia, Finlandia, Nord
Macedonia più Austria e Rep. Ceac dalla Nations. Naturalmente l’ultima giornata può cambiare qualche equilibrio. Possono entrare nel lotto Spagna e Portogallo. Se Svezia, Polonia, Galles, Scozia e una tra Croazia/Russia aumentassero il loro bottino, potremmo scivolare tra le non teste di serie in caso di disastro nordirlandese. Ma è un’ipotesi poco credibile. Non dovremmo temere niente – per la differenza gol – dal gruppo olandese.
Grosso rischio Mai stati playoff così complessi e difficili. Nel ’98 (vinto con la Russia) e nel 2018 (k.o. con la Svezia) abbiamo affrontato una sfida tradizionale di andata e ritorno. Qui no. Qui le 12 squadre saranno divise in tre gironcini da 4 squadre. Tre “final four”, immagine che rende meglio l’idea. In ognuna saranno inserite 2 teste di serie che non si affronteranno al primo turno. Sorteggio il 26 novembre. Solo gare “secche”. Le teste di serie giocano in casa la semifinale. Le due vincenti si affrontano in sede da sorteggiare. Esempio teorico: ItaliaAustria in semifinale (a casa), poi “monetina” per Italia-Svezia, magari si finisce a Solna. Prospettive non entusiasmanti.
Sorteggio a Doha Non solo. Resterebbe tutto in bilico per 4 mesi d’inferno psicologico, tra il sorteggio di fine novembre e le sfide previste per il 24-25 marzo (primo turno) e il 28-29 marzo (il secondo e decisivo). Mentre le qualificate, Francia, Germania, Danimarca, Inghilterra, si allenerebbero con qualche amichevole pericolosa al massimo per il ranking Fifa. E subito dopo, il 1° aprile a Doha, Qatar, il sorteggio della fase finale fissata dal 21 novembre al 18 dicembre.
Ranking Fifa Non essere testa di serie, lo abbiamo sperimentato in passato, è un altro bel problema. Le 8 squadre in prima fascia saranno Qatar (ospite), Francia (campione) e le 6 migliori del ranking che in questo momento sarebbero Belgio, Brasile, Inghilterra, Argentina, Italia e Spagna, con il Portogallo in agguato. Il pareggio di Roma contro la Svizzera ci ha fatto perdere punti, c’è il rischio a fine anno di scendere al 6° posto del ranking che poi andrà aggiornato con i playoff di marzo. Nei quali, in caso, avremmo poco da guadagnare e molto da perdere essendo tutte squadre con coefficienti inferiori. Non c’è che una soluzione per evitare questo mal di testa: vincere, e bene, a Belfast.