Danese a due facce Al top in nazionale in ombra col Bologna Sinisa lo aspetta
Alla terza stagione in rossoblù non ha ancora convinto, ma il tecnico crede nella svolta
Spietato in Danimarca, spuntato a Bologna. Sono le due facce di Andreas Skov Olsen, che continua a segnare con la sua Nazionale ad ogni sosta del campionato mentre in rossoblù non trova ormai la via della rete dallo scorso marzo. Con quello che ha aperto le marcature venerdì sera nel 3-1 contro le Far Oer, fanno tre gol nelle ultime quattro partite e almeno uno in ogni break internazionale di questa stagione, a settembre, ottobre e, appunto, ora. Un trend assolutamente positivo che Mihajlovic nei mesi passati si è augurato podi tesse trasferire anche quando tornava a giocare con la maglia del Bologna, ma fin qui in realtà non ci sono stati particolari risultati.
Sacrificio I numeri sono molto eloquenti e non necessiterebbero di ulteriori commenti: 14 partite e 6 gol con la Danimarca, con la quale ha esordito il 7 ottobre 2020, 62 presenze e 3 gol in Serie A con i rossoblù dal 2019 a oggi. Domenica scorsa, a Marassi contro la Sampdoria, solo una grande parata di Audero gli ha impedito di aprire il suo conto con il gol in questa stagione, ma di fondo il discorso non cambia. Perché in rossoblù, dove hanno investito 6 milioni per lui, tutti si aspettavano decisamente di più da questo ventunenne di indubbio talento che ancora non è riuscito a sbocciare. Paradossalmente, Skov Olsen si è fatto apprezzare di più per la disponibilità al sacrificio in fase di non possesso. E adesso, col cambio modulo dal 4-2-3-1 al 3-42-1, Mihajlovic lo usa come alternativa a De Silvestri da esterno destro a tutta fascia. Quindi, incursore, ma anche quinto difensivo in ripiegamento. E proprio in questa posizione potrebbero aprirsi spazi al rientro dalla Danimarca. Con De Silvestri fermo tre settimane per la lesione di primo grado del semimembranoso della coscia destra, ecco che una delle opzioni diventa Skov Olsen anche se negli allenamenti della settimana, in sua assenza, Mihajlovic ha spostato sul fronte di destra Hickey con il ritorno di Dijks a sinistra. Una situazione in divenire.
Godot Indipendentemente dal ruolo, a Bologna lo si continua ad aspettare come un novello Godot. Perché le doti del ragazzo non vengono messe in dubbio, e le partite in Nazionale d’altra parte dimostrano come i colpi li abbia. Però, alla terza stagione in Italia e con due anni rimanenti sul contratto in scadenza nel 2024, qualche segnale tangibile è lecito attenderselo. L’idea di molti è che il “clic” lo debba fare sul piano caratteriale, tasto sul quale probabilmente sta lavorando anche Sinisa, per poter esprimere quella cattiveria agonistica che raramente dà l’impressione di sprigionare sul campo specialmente quando entra a partita in corso. Un percorso di ambientamento nel campionato italiano che magari ci si aspettava fosse già compiuto nel corso della terza stagione rossoblù e che invece viaggia in ritardo sulla tabella di marcia. Mettere un po’ di Danimarca in valigia e tornare a Bologna con la faccia spietata che indossa in Nazionale è la ricetta per operare la svolta nella giusta direzione al bivio al quale la sua carriera italiana sta arrivando.