Inter e Milan, ripartenza con il botto Anche la sosta potrebbe fare la differenza
L’anno e il girone d’andata chiudono insieme, consegnandoci un campionato equilibrato - è vero - ma meno della passata stagione. Perché le prime 7 nel campionato scorso erano racchiuse in nove punti, che adesso sono diventati quattordici. Insomma, non è questa la differenza sostanziale, quanto la velocità con cui lì davanti cambiano le posizioni, i distacchi e di conseguenza gli stati d’animo. L’Inter in un baleno ha guadagnato, per fare un esempio, quattordici punti sul Napoli, passando dal ruolo di inseguitrice a quello di lepre. Nelle ultime cinque gare, nerazzurri a parte, nessuno ha fatto bene come la Juve, che si è così riposizionata a quattro punti dalla zona Champions.
Gli scenari ruotano così rapidamente e viene da chiedersi perché: è davvero tutta colpa degli infortuni, delle assenze, oppure contano la condizione atletica e la forza mentale delle squadre?
Un grande allenatore, agli amici, ha sempre raccontato la sua verità: il giocatore “vero” è quello che affronta una partita banale di campionato con la concentrazione di una finale mondiale e una prestigiosa gara di Champions con la leggerezza di un allenamento. E il tecnico migliore, oltre alle conoscenze, deve avere una grande qualità: saper leggere, in ogni situazione, il sottile confine tra una sana tensione e un pericoloso nervosismo. Forse anche per questo Simone Inzaghi ha fatto finora meglio
Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi con De Vrij e Dzeko. Sotto, l’allenatore del Milan Stefano Pioli. Nel corso del girone di andata la classifica delle due squadre si è ribaltata. Si ripartirà con l’Inter a +4 sul Milan secondo di tutti. Ma una citazione, tra tanti big, va di diritto ad Andreazzoli: non a caso sempre equilibrato, in campo e fuori. Difficile, tra i giocatori, fare una graduatoria, anche se Koulibaly e Bremer tra i difensori, Tonali e Pasalic tra i centrocampisti e
Vlahovic in attacco sono giustamente in tutte le classifiche di rendimento. Di un campionato che però adesso riparte, con la bellezza delle sue incognite e la sensazione - forte - che molto si decida in questi giorni… di vacanza. Sì, perché la capacità di autogestione, atletica e psicologica, per il discorso che facevamo e per la semina che rappresenta, sarà fondamentale. Anche perché il calendario asimmetrico imporrà subito un esame durissimo. Nei quattro turni di gennaio si giocheranno Milan-Roma e Juve-Napoli; Roma-Juve e Inter-Lazio; Atalanta-Inter; Lazio-Atalanta e Milan-Juve. Insomma lì davanti ne succederanno di tutti i colori, fino allo scontro diretto tra le prime due attuali - Inter e Milan del 6 febbraio. Un faccia a faccia tra le due squadre che hanno dato un’impronta forte a questo 2021. Sono ripartite da prima (il Milan) e seconda (l’Inter), hanno chiuso il campionato da prima (l’Inter) e seconda (il Milan) e ora si ritrovano ancora a braccetto in testa, in una sorta di derby infinito. Destinato a durare. Ma in attesa di capire quanto inciderà questo calendario asimmetrico, bisognerà valutare la questione Salernitana, il peso della Coppa d’Africa, il mercato e la capacità di saper gestire i tanti svincolati. Insomma, ne vedremo delle belle e intanto siamo qui a goderci ciò che è stato del girone d’andata. Anche se il voto più alto non va a dirigenti, allenatori, calciatori, arbitri. Il voto più alto va agli stadi pieni di questi quattro mesi: e l’augurio dunque a tutti noi - è di vivere un 2022 con quelle belle file, anche ai cancelli, che una volta ci facevano arrabbiare.