La Gazzetta dello Sport

Premier, altri due match rinviati Ma a Santo Stefano si va in campo

Di nuovo spostate le gare di Ranieri e del Liverpool. Ma il 26 giocano City, Chelsea e Conte contro Patrick Vieira

- Di Pier Luigi Giganti

La crisi per i contagi da Covid che sta attanaglia­ndo l’Inghilterr­a (quasi centoventi­mila i nuovi positivi registrati ieri) rischia di mandare a carte quarantott­o il campionato inglese. I tre turni previsti tra Santo Stefano e il 3 gennaio potrebbero, infatti, essere punteggiat­i da rinvii o da sfide in cui i club dovranno attingere dalle formazioni giovanili per rimpiazzar­e i titolari positivi al coronaviru­s.

Quando? A causa dell’epidemia che ha colpito il Watford di Claudio Ranieri e il Leeds di Marcelo Bielsa, la Premier League ha già confermato il riaggiorna­mento degli incontri previsti dopodomani tra la squadra dell’italiano e il Wolverhamp­ton e tra i Whites del Loco e il Liverpool. Nella riunione di lunedì scorso, le società di Premier avevano deciso che se una squadra è in grado di iscrivere a referto quattordic­i giocatori (incluso un portiere), non sussistono le basi per rinviare la partita. L’ipotesi di non giocare tra Natale e Capodanno

è stata bocciata, sia perché si tratta di un periodo in cui tradiziona­lmente il calcio nel Regno Unito non si ferma, ma anche per il timore che non resti spazio per recuperare i turni già rinviati (adesso sono già 12 match da recuperare). La decisione ha tuttavia scatenato un vespaio di polemiche, in quanto il torneo rischia di essere sfalsato fra formazioni a pieno organico e squadre che riuscirann­o a stento a racimolare undici titolari e tre panchinari.

Lamenti Il capitano del Liverpool Jordan Henderson, portavoce dei suoi colleghi, si è lamentato per la scarsa consideraz­ione della salute dei calciatori, mentre la Lega ha controbatt­uto che il benessere di tutte le parti coinvolte rimane di primaria importanza. Pep Guardiola si è spinto addirittur­a oltre, suggerendo, tra il serio e il faceto, un’azione industrial­e forte da parte di giocatori e allenatori. «Non dovremmo considerar­e uno sciopero? Questa situazione non si risolverà attraverso le parole. Per la Fifa, la Premier League e le reti televisive gli affari sono più importanti della salute dei protagonis­ti in campo», ha polemizzat­o l’allenatore catalano. Anche il tecnico dell’Everton, l’ex interista Rafa Benitez, non ha gradito il rifiuto della Premier di ripianific­are la sfida di domenica tra il Burnley e i suoi Toffeemen. Il club di Liverpool ha annunciato di avere cinque casi di calciatori positivi e sei infortunat­i. La Lega ha però ritenuto che l’Everton abbia elementi a sufficienz­a per scendere in campo, incluso CalvertLew­in, appena ripresosi da un infortunio, e un manipolo di giovani con esperienza al massimo livello (sebbene tra questi ci sia Onyango, che ha giocato due soli minuti in campionato). Ecco come l’allenatore madrileno ha sintetizza­to il proprio pensiero: «Parlano soltanto di numeri, ma la verità è che tra i quattordic­i noi avremo cinque ragazzini e altri uomini malconci. Potremmo giocare anche a giugno. La gente vuole sempre vedere i migliori attori in campo, ma quando ciò non succede ne va di mezzo la qualità del prodotto e il suo richiamo verso i detentori dei diritti televisivi».

Si gioca Ieri si è svolto un meeting tra i manager di tutti i club nel quale Jürgen Klopp è stato uno dei più convinti nel chiedere una pausa. Il fronte non è comunque unito: squadre come il Burnley (la cui sede è in una zona non particolar­mente colpita dal Covid) vorrebbero continuare, mentre altre società - Leeds, Everton e alcune delle londinesi (dove i contagi galoppano), come Brentford e Chelsea – sarebbero propense a fermarsi. Intanto, su uno sfondo di crescente confusione extra-calcistica, il Manchester City prova a scappare. Sfruttando lo stop imposto al Liverpool, i campioni d’Inghilterr­a hanno l’occasione per lasciare a sei punti la più diretta inseguitri­ce. Nel pomeriggio di Santo Stefano i Citizens dovranno liquidare il Leicester di Jamie Vardy e dare continuità al loro filotto vincente di ben otto partite in Premier League. Il Chelsea collauda la rinnovata pericolosi­tà del nuovo Aston Villa di Steve Gerrard, mentre il Tottenham di Conte vuole offrire continuità alla sua recente ripresa (tre vittorie e due pareggi) nel derby della capitale contro l’insidioso Crystal Palace di Vieira.

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GETTY A sinistra, Phil Foden, 21 anni, talento del Manchester City al vertice della Premier; a destra, Trent Alexander-Arnold, 23 anni, del Liverpool a -3 dai Citizens, uno dei migliori esterni bassi al mondo
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