Niente rinvio Supercoppa, si giocherà il 12 a San Siro
Evitare di creare un precedente dannoso per il campionato: così il consiglio della Lega di A ha detto no alla richiesta dei club
Niente rinvio. Inter e Juventus si giocheranno la Supercoppa italiana mercoledì 12 gennaio, alle 21, a San Siro. Il consiglio della Lega di A ha respinto al mittente la proposta di rinvio formulata dai due club. Il «Meazza» si riempirà per metà in base alle regole dell’ultimo decreto anti Covid pubblicato il penultimo giorno dell’anno sulla Gazzetta Ufficiale,
che ha ridotto dal 75 al 50 per cento la massima percentuale di riempimento degli stadi.
Il calendario
Proprio questa decisione governativa aveva provocato il tentativo di Juve e Inter di rinviare la partita per cercare di disputarla in un contesto non più emergenziale. Uno spostamento in primavera avrebbe potuto beneficiare, questo era stato il ragionamento, di una maggiore partecipazione di pubblico contando sull’auspicato abbassamento della curva epidemiologica, oggi particolarmente cattiva, e su minori restrizioni per la presenza di pubblico. Ma c’era un problema di calendario, al momento attuale infatti non esiste neanche uno slot libero (ricordate il tentativo, arenatosi praticamente subito, di rinviare la giornata di campionato più vicina alle semifinali playoff in cui la Nazionale di Roberto Mancini si giocherà il posto per i Mondiali di Qatar 2022?). Insomma, sarebbe stato necessaria congelare la calendarizzazione della partita rischiando però l’ingorgo di impegni fra la fine del campionato, gli epiloghi delle coppe e gli appuntamenti azzurri con la Nations League.
Rischio autogol
Il motivo principale, però, della decisione presa all’unanimità, è stato un altro: evitare un precedente. Proprio nel momento in cui la stagione vive il suo momento più delicato, con la moltiplicazione dei casi di positività al ritorno dalle vacanze, rinviare una partita, e che partita, sarebbe stato un potenziale autogol. Rispettare il calendario è invece il tentativo di consolidare un argine messo a rischio dal dilagare della variante Omicron.