La Gazzetta dello Sport

«Lorenzo guardi il mare e pensi al suo futuro Chi va via da qui perde»

L’attore: «Il suo tramonto è lontano, ma siamo sicuri che una nuova alba sarebbe la scelta giusta?»

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Al teatro Diana di Napoli il suo spettacolo “Libertà live tour” è un successo di pubblico e consensi. Al cinema Alessandro Siani continua a far centro e “Chi ha incastrato Babbo Natale” è stato il film italiano più visto nel fine settimana natalizio. Ma lui continua a essere il ragazzo semplice cresciuto a Fuorigrott­a, a due passi dallo stadio: «Siamo ottimisti e la favola del cinema avrà un lieto fine, nonostante le restrizion­i. Non è importante chi vince ma esserci per testimonia­re che un film visto in sala illumina l’anima. Bisogna andare al cinema, passare dal salotto... alla sala otto. Come direbbe Sacchi “è una questione di mentalità”».

3A proposito, proprio Arrigo sostiene che il gap fra Napoli e scudetto sta proprio nella testa. «Credo abbia ragione, ma la mentalità si crea anche vincendo e rafforzand­o di conseguenz­a le proprie convinzion­i. Un giorno Spalletti sarà chiamato “il profeta di Certaldo”. Sarà lui a dirci se gli anni di Maradona saranno gli unici momenti di successo, o se Luciano resterà nella storia».

3Diego

l’ha amato e conosciuto.

«Ha dimostrato che un uomo di talento può cambiare e migliorare il destino di tanti uomini. Credo negli uomini. Immaginate un governo formato da Totti, Baggio e Vieri. La loro prima riforma sarebbe migliorare la copertura della fibra ottica nel Paese. Penso al giornalist­a che chiederebb­e a Totti come mai ha scelto questo primo progetto. E lui che risponde: “L’ho sempre detto: fondamenta­le l’ampliament­o della rete...”. Di Diego mi piace ricordare un aneddoto vissuto. Un tifoso gli chiese un autografo e lui velocement­e firmò. L’appassiona­to quasi deluso: “Diego non si capisce, non è una firma... ma un elettrocar­diogramma”. Rapida ed estemporan­ea la risposta: “Perché l’ho fatto col cuore”».

Sul suo palco spesso sono saliti giocatori del Napoli.

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«Alcuni, come Cavani e Higuain, hanno lasciato Napoli. Mi è rimasto impresso per l’amore assoluto verso i tifosi, Paolo Cannavaro, il capitano. Chi lascia Napoli perde qualcosa che non ritroverà mai più in nessun angolo del mondo. Sul palco non ho ancora fatto salire Insigne, ma chissà che non salga prima su un aereo...».

3Che cosa consiglier­ebbe a Lorenzo?

«Non servono consigli ha solo bisogno di sedersi su un muretto lungo le strade di Napoli e guardare il mare. Così come faceva da ragazzino e capire all’orizzonte cosa poter immaginare. Il tramonto di sicuro è lontanissi­mo, ma una nuova alba sarebbe la scelta giusta?».

3Di questo Napoli chi le piace? «Ciro Mertens che con la sua qualità riesce a fare spesso prestazion­i sopra la media. In fondo è napoletano dentro. Lui non siede in panchina ma su uno scoglio!».

3La

squadra di Spalletti sarà sempre vincente come a settembre o quella sbiadita di dicembre?

«È una squadra compatta, ma quando emergono le difficoltà questa compattezz­a si sbriciola e vengono fuori i difetti come è successo a dicembre. Spalletti dovrà lavorare sulla continuità. In poche parole per noi deve essere settembre tutto l’anno».

3Giovedì c’è subito la Juve. «Una sfida eterna. Il Napoli arriva con 5 punti in più ma anche con una leggera ansia da prestazion­e in meno della Juve, che con Allegri avrebbe subito dovuto portare i risultati. Fra lui e Spalletti si confrontan­o due modi diversi di vedere il calcio. Ora uniti solo da un unica sfida Quella contro il covid che sta entrando negli spogliatoi decimando anche i calciatori. Vinca il migliore. Cioè il Napoli».

ma.ni.

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Con Lorenzo e Jenny Alessandro Siani, 46 anni, qui insieme con Lorenzo Insigne e la moglie Jenny dopo un suo spettacolo

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