La Gazzetta dello Sport

Il calcio contro l’as Ssalto Covid

Nuova quarantena e vaccini per tutti per allontanar­e lo spettro dei rinvii Allarme per la crescita dei contagi, scattate le misure anti focolai. Il decreto limita pure la «variante Asl»

- Di Valerio Piccioni

Atalanta

Due positivi nel gruppo squadra (nomi non comunicati)

Bologna

Hickey si aggiunge a Viola, Dominguez e Molla

Cagliari

Un giocatore positivo, è Nandez

Empoli

Tre positivi nel gruppo squadra (nomi non comunicati)

Fiorentina

Due giocatori positivi (nomi non comunicati)

Genoa

Sono positivi Criscito e Serpe, oltre al tecnico Shevchenko

Inter

Tre giocatori positivi: Dzeko, Cordaz, Satriano

AJuventus

Quattro positivi: Arthur, Pinsoglio De Winter e, da sabato, Chiellini llarme sì, panico no. Il calcio conta i suoi casi di positività e non può far finta di niente. Anche perché i tempi di incubazion­e del virus rendono inevitabil­e lasciar passare ancora 24-48 ore prima di fare un bilancio definitivo dell’effetto vacanze. Certo i 52 casi in Serie A fanno della giornata della ripresa di giovedì una specie di campo di battaglia con tanti giocatori costretti ai box dal Covid. Ma un anno non è passato invano e l’avanzament­o della campagna vaccinale è tale da poter esorcizzar­e il fantasma dei rinvii a raffica.

Juve-Napoli Prendete JuveNapoli, la partita simbolo, insieme con Lazio-Torino, delle vicissitud­ini giudiziari­o-sportive dell’ultima stagione all’insegna del Covid. Entrambe le squadre hanno i loro positivi, ma lo svolgiment­o

Lazio

Fino a ieri sera nessun positivo nel gruppo squadra

Milan

Fino a ieri sera nessun positivo nel gruppo squadra della partita non è al momento in discussion­e. Anche perché i casi non sono frutto di un focolaio, la loro geografia è molto composita. Il Napoli, per esempio, ha preferito isolare per cinque giorni Petagna e Malcuit, gli unici del gruppo squadra ad aver incrociato uno dei positivi. Di fatto, andando oltre le regole previste per ogni cittadino.

Meno Asl E qui c’è l’altro punto cruciale: nel decreto di Natale, lo stesso che ha ridotto la capienza massima negli stadi al 50 per cento (e al 35 al chiuso), è cambiata la quarantena per chi ha fatto la terza dose e per chi è a non più di quattro mesi dalla seconda (cioè la stragrande maggioranz­a dei calciatori). Non c’è più l’obbligo di isolamento, ma di “autosorveg­lianza” con la prescrizio­ne di sottoporsi a un tampone antigenico nel caso di comparsa di sintomi. Questo riduce parecchio la “variante Asl”, da sempre denunciata dal calcio (ma anche

Napoli Elmas, Osimhen, Lozano positivi. Malcuit, Petagna negativi in isolamento

Roma

I positivi sono 4 (Mayoral è in isolamento): ieri 2 nuovi

dal basket) come un elemento di difficoltà per il sistema, per i diversi atteggiame­nti tenuti dalle autorità sanitarie locali di fronte a casi di positività. Ora le Asl potrebbero intervenir­e solo in caso di focolaio e di un numero consistent­e di positivi. Nell’attuale fotografia della Serie A, la situazione più delicata è quella della Salernitan­a con cinque calciatori positivi, la stessa che ha portato al rinvio della partita di Udine. Ma è passato un tempo sufficient­e per pensare che ci possano essere delle “negativizz­azioni” nelle prossime ore. Molto diversa è la situazione in B, dove ci sono diversi possibili focolai: 13 casi alla Ternana e alla Reggina, 11 al Crotone, 10 al Frosinone. Ma la ripresa del campionato in quel caso è più lontana, si torna per i recuperi il 13 gennaio.

Variante no vax La nuova quarantena, però, non scatta per chi ha fatto la seconda dose da più di quattro mesi e soprattutt­o per i no vax. È vero che, con la famosa circolare della primavera 2020, le squadre possono osservare un regime speciale (con la possibilit­à per i contatti stretti di uscire per allenarsi e giocare), ma la presenza di non vaccinati nei gruppi squadra colpiti potrebbe portare la Asl ad atteggiame­nti diversi, cioè a considerar­e possibile lo sviluppo di un focolaio. Ecco perché, anche con la spinta dell’Assocalcia­tori, si sta provando a convincere quei 25-30 calciatori di serie A ancora non vaccinati. Gli “irriducibi­li” sarebbero ora una decina, e fra questi solo 3-4 titolari fissi. Di certo, questo è il momento in cui l’asticella anti Omicron deve essere alzata il più possibile. Il calendario è quello che è, assediato fino al punto di entrare in crisi anche con un solo rinvio. Insomma, un peccato di sottovalut­azione costerebbe moltissimo.

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Contagiati Mayoral (Roma) e Osimhen (Napoli)
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