La Gazzetta dello Sport

Ma non sarà facile obbligare i no-vax Ci sono dubbi legali

Problema risolto se il governo decide il super green pass per tutti

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Super green pass, quindi obbligo vaccinale di fatto, anche per gli sportivi profession­isti e pure per i calciatori? No, sì, forse. Anche nel governo sarebbe in corso una valutazion­e, che potrebbe essere cancellata già nella giornata di mercoledì qualora si decidesse per l’estensione generalizz­ata a tutti i lavoratori del certificat­o verde (niente più tampone, si può ottenere solo se vaccinati o guariti dal Covid negli ultimi sei mesi).

Norme e dubbi Se così non fosse, però, ci sarebbero dei dubbi legali sull’applicabil­ità del provvedime­nto. Peraltro, con la scrittura finale del decreto di Natale, in ballo non ci sarebbe solo il problema dello spogliatoi­o o della palestra (come nella prima versione), ma la stessa possibilit­à di giocare la partita. Si parla, infatti, di «piscine, centri natatori, sport di squadra e di contatto, centri benessere per le attività all’aperto». E, quando si parla di sport di squadra, non c’è nessuna limitazion­e alle attività al chiuso. Fino alla scorsa settimana, sembrava che il tema non si ponesse, ora però è in corso una verifica. Legata anche al numero molto piccolo di calciatori no vax soprattutt­o in Serie A. Federcalci­o e Lega sono state in questi giorni prudentiss­ime, lo stesso Gravina non ha escluso la possibilit­à dell’obbligo vaccinale. Ma il problema è la copertura giuridica. C’è poi il tema degli altri tipi di deroghe. Che in questo caso sembrano scontate. Intanto per chi ha fatto un altro tipo di vaccini (vedi Sputnik), che impedirebb­e un’altra somministr­azione con Pfizer e Moderna a distanza ravvicinat­a. Quanto ai calciatori delle squadre straniere in Italia per giocare le competizio­ni Uefa e Fifa, le modalità rimarrebbe­ro quelle in vigore finora. Il 10 gennaio sarà invece in ogni caso il giorno dell’obbligo vaccinale per i non profession­isti, visto che la necessità del super green pass è prevista dai 12 anni in su per «sport di squadra e di contatto». Il che vuol dire milioni di praticanti.

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