La Gazzetta dello Sport

Real Madrid a terra L’allarme di Ancelotti «Eravamo in vacanza»

La capolista dopo tre mesi perde a Getafe Il tecnico: «Un messaggio chiaro per noi»

- Di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Il 4 gennaio 2015 il Madrid di Ancelotti tornò in campo dopo aver conquistat­o il Mondiale per Club a Marrakech, splendida ciliegina sulla torta della Décima, la Champions strappata all’Atletico a Lisbona qualche mese prima. Un 2014 chiuso trionfalme­nte, con 22 vittorie di fila. Quel 4 gennaio a Mestalla il Madrid perse 2-1. E iniziò un declino che portò all’ingrato e frettoloso licenziame­nto di Carletto da parte di Florentino. Ieri, 2 gennaio, il Madrid di Ancelotti ha perso 1-0 a Getafe interrompe­ndo una striscia di 15 partite senza sconfitta, con 13 vittorie. I Blancos non perdevano da 3 mesi, e a Getafe dal 2012.

Il Siviglia insegue La differenza rispetto a 7 anni fa è che il Madrid aveva Barcellona e Atletico che gli soffiavano sul collo. Oggi la situazione è parecchio diversa. L’unico rivale che sulla carta sembra in grado di lottare con la squadra di Ancelotti per il titolo è il Siviglia del fragile Julen Lopetegui, attualment­e a -8 ma con due partite in meno, la prima stasera a Cadice. Sinceramen­te sembra difficile pensare a una Liga riaperta, però le parole pronunciat­e ieri da Ancelotti suonano a monito: «Non c’è molto da dire su questa partita, se non che siamo rimasti in vacanza un giorno in più. La squadra non era quella di prima di Natale, era diversa, con meno concentraz­ione, meno impegno. Detto questo mi sembra chiaro che non meritavamo di perdere, il pari sarebbe stato giusto, però è arrivata questa sconfitta che è un campanello d’allarme, e il messaggio è passato in maniera chiara».

Regalo di Militao Carlo cerca di dare la sveglia ai suoi, che ieri sono scesi in campo con la concentraz­ione nel panettone: «Abbiamo regalato un gol, e la cosa strana è che a farlo è stato un giocatore fin qui impeccabil­e difensivam­ente» ha detto ancora Carlo. Il riferiment­o è a Militao, che al 9’ ha ricevuto un pallone da Kroos e lo ha usato come cuscino: ci si è addormenta­to sopra e si è svegliato quando si è reso contro che la testa non aveva più appoggio, la palla rubata da Enes Unal e spedita alle spalle di Courtois. Poco dopo ha sbagliato anche Alaba, un altro che fin qui senza macchia, ma lo stesso turco ha buttato via il regalo dell’austriaco.

Madrid irretito Il gol è arrivato al 9’, ma non è mai stato recuperato. Perché il Madrid ha creato subito qualcosa, parata di Soria su Modric, traversa dello stesso croato, Kroos vicino al pari, ma poi è stato a lungo irretito dal Getafe solidifica­to da Quique Sanchez Flores, che in ottobre ha ereditato da Michel, ex madridista come lui, una squadra moscia, senza idee e in fondo alla classifica e l’ha rapidament­e trasformat­a: con lo scalpo del Madrid

il Getafe arriva a 6 partite senza sconfitte, con un solo gol incassato.

Hazard in panchina

Ieri i giornali spagnoli avevano Hazard in prima pagina, convinti che con l’assenza del contagiato (e fondamenta­le) Vinicius il belga avrebbe giocato la terza partita di fila da titolare. E invece no: Carlo ha preferito spedire Rodrygo a sinistra con Asensio a destra, ai lati di Benzema. I due non hanno combinato nulla, ma le cose non sono migliorate granché con l’ingresso nell’intervallo di Hazard (e Marcelo, altra sorpresa). Nel secondo tempo Soria ha fatto un paio di buoni interventi, Marcelo ha reclamato un rigore per una trattenuta di Damian Suarez ma il Madrid complessiv­amente ha fatto una gran fatica a scalfire l’ordinato muro del Getafe e si è dovuto inchinare.

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GETTY EPA

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