La Gazzetta dello Sport

Maurito e il Psg Amore mai nato tra social, bizze e pochi gol

- Di Alessandro Grandesso

Doveva essere la grande occasione, per imporsi come uno dei migliori attaccanti al mondo, facendo quel salto di qualità che a Milano non gli era riuscito. Parigi sembrava il palcosceni­co ideale per Mauro Icardi. Invece l’argentino ha smarrito la via del gol, rassegnand­osi a fare il panchinaro al Psg, lui che fu capitano dell’Inter. E’ andato tutto storto in questi due anni e mezzo, in una città che non l’ha mai compreso. Come invece l’Italia, dove a fine ottobre è corso per riconquist­are il cuore tradito della moglie agente Wanda Nara, provocando qualche tensione in spogliatoi­o, ormai sotto il pugno di Messi. Non di certo un alleato. E non sarà il girovita appesantit­o dalle feste natalizie, esibito con la nuova capigliatu­ra biondo platino, a fargli guadagnare punti nei cuori dei tifosi parigini. Ieri Maurito è rimasto in panchina a Vannes, per i sedicesimi di coppa di Francia risolti da Kimpembe e tripletta di Mbappé.

Declino Va detto che Icardi era rientrato solo domenica dalle ferie, come tutti i sudamerica­ni, salvo Messi, positivo al Covid. E che fino alla telenovela amorosa d’autunno, consumata via Instagram, di Icardi si è parlato poco fuori dal campo. Anche perché il declino in campo ha alimentato molti dibattiti sui 50 milioni, più vari bonus, versati all’Inter nel giugno 2020. Sembrava un affare, anche perché l’argentino aveva iniziato la nuova vita segnando a raffica e facendo fuori Cavani. Dopo il primo giro di boa però Icardi cominciò a perdere colpi e soprattutt­o il feeling con Tuchel. Per il tedesco l’ex nerazzurro era terreno di battaglia con la dirigenza, sfociata nell’esonero di un anno fa.

Critiche Il calo nella seconda parte della prima stagione pareva una fase d’ambientame­nto in uno spogliatoi­o scosso tra l’altro da una prima polemica quando, dopo la sconfitta a Dortmund (21) nell’andata degli ottavi di Champions Wanda confermò la festa di compleanno del marito, organizzat­a con Di Maria e Cavani. Danze e bevute fino a tarda notte finirono sui social, facendo infuriare tifosi, media e dirigenti. Ma le critiche compattaro­no il gruppo e al ritorno il Psg eliminò il Borussia (2-0), avviandosi verso la finale persa col Bayern. Icardi la seguì dalla panchina, scavalcato pure da Choupo-Moting.

Pressione Le vacanze senza distanziam­enti sociali, il periodo di Covid, infortuni vari e l’ascesa lampo della meteora Kean hanno spinto Maurito in un limbo da cui neanche Pochettino è riuscito a strapparlo. Nel 2021 Icardi si è rassegnato a fare la controfigu­ra, soprattutt­o da quando c’è Messi, con cui non c’è mai stato feeling. Per via di Wanda, soffiata a suo tempo a Maxi Lopez, grande amico di Leo. E la sceneggiat­a amorosa d’autunno ha isolato ancor di più Icardi, anche per i tre giorni di ferie extra per correre da Wanda. Il tutto prima di una gara Champions con il Lipsia. Troppo per tutti, nonostante le comparsate nelle festicciol­e di squadra.

Istinto

«Al Psg – ha ricordato ieri Donnarumma – c’è più pressione che al Milan perché bisogna vincere tutto». L’ex attaccante dell’Inter invece sembra essersi rassegnato a non fare il titolare, magari preferendo qualche cavalcata sui campi da polo nei dintorni della capitale e qualche grigliata in famiglia. Anche se poi è comunque suo l’ultimo gol parigino in campionato, siglato prima di Natale a Lorient (1-1). Quasi a ricordare che l’istinto del bomber c’è ancora.

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