Inter, il calendario a ostacoli non è per forza svantaggioso
Iprimi saranno i primi perché dopodomani, nel giorno dell’Epifania, l’Inter capolista e campione d’inverno aprirà il girone di ritorno alle 12.30 a Bologna. È vero che alla stessa ora si giocherà anche Sampdoria-Cagliari, ma chi punta allo scudetto, o almeno al quarto balcone con vista Champions, tornerà in campo più tardi con il rischio di ricominciare ancora più indietro in classifica, se Handanovic e compagni vinceranno l’ottava partita consecutiva. L’Atalanta alle 16.30 in casa contro il Torino, il Milan alle 18.30 a San Siro contro la Roma e il Napoli alle 20.45 in trasferta contro la Juventus, comunque finisca la gara di Bologna, non potranno perdere altro terreno nei confronti della capolista se vogliono incominciare bene il 2022, anche se il tempo per rimettere tutto in discussione ci sarebbe ancora, a maggior ragione con questa novità del calendario asimmetrico, che nel caso specifico ha preoccupato Simone Inzaghi. Premesso che non bisognerebbe dare un peso eccessivo al calendario, perché spesso le partite etichettate come “abbordabili”, o peggio ancora “facili”, si trasformano in dolorose tagliole, come si è visto in occasione dell’ultima giornata in cui lo Spezia ha vinto 1-0 a Napoli, è evidente la differenza tecnica dei prossimi sei avversari dell’Inter, rispetto a quelli affrontati all’inizio del
girone d’andata. Tra il 4-0 all’esordio contro il Genoa e il 22 sempre in casa contro l’Atalanta, Inzaghi raccolse in tutto 14 punti grazie anche al 3-1 contro il Verona, al 2-2 contro la Sampdoria, al 6-1 contro il Bologna e al 3-1 a Firenze. Adesso, invece, i prossimi sei avversari dell’Inter saranno il Bologna, la Lazio (l’unica squadra contro cui ha perso),
l’Atalanta, il Venezia, il Milan e il Napoli. È facile sottolineare che oltre all’Atalanta ci saranno la Lazio, il Milan e il Napoli, con un totale quindi di quattro avversari su sei con ambizioni europee. E soprattutto è facile sottolineare che un bottino identico all’andata di 14 punti, quindi senza sconfitte, ne varrebbe in realtà molti di più, lanciando l’Inter verso lo scudetto con largo anticipo. In tal caso quello che oggi sembra un handicap si trasformerebbe in un vantaggio, non decisivo ma quasi anche per altre ragioni. L’Inter, infatti, è già davanti a tutti, perché ha quattro punti più del Milan secondo, e cinque più di un campionato fa, e poi non ha l’urgenza di rinforzare la squadra-base al contrario della concorrenza, con il rischio tra l’altro di sbagliare gli acquisti e appesantire il bilancio.
L’unico rischio che corre l’Inter, semmai, è quello di pagare sul campo un prezzo più alto degli avversari a livello fisico, perché tra la prima partita del ritorno a Bologna e la terza in casa dell’Atalanta, i nerazzurri giocheranno quattro volte in dieci giorni, visto che il 12 gennaio contenderanno la Supercoppa italiana alla Juventus.
Ma se anche Capello, che di scudetti e coppe se ne intende, ha ribadito alla “Gazzetta” che l’Inter è la squadra più forte, come sostiene dall’estate scorsa, sono gli altri a doversi preoccupare. Non Inzaghi.