La Gazzetta dello Sport

Messina-Scariol

- Andrea Tosi

rent’anni e 11 mesi dopo l’ultimo duello, le strade di Ettore Messina e Sergio Scariolo, i due coach italiani più famosi e vincenti all’estero, 40 titoli sommati nei loro palmares (30 Messina, 10 Scariolo), tornano a incrociars­i in campionato. Dopo il prologo della Supercoppa, ecco finalmente la partita più importante, quella che tutta Italia aspetta anche se le loro squadre, prima e seconda in campionato, proprio nel giorno in cui si giocano il primato in classifica, sono mutilate da infortuni e Covid.

Al PalaDozza

Messina contro Scariolo, e viceversa, non si vedeva in Serie A dal 3 febbraio 1991, giorno di un Virtus-Pesaro finito con un punteggio da Nba (forse nel loro destino), 115-101, al PalaDozza bolognese. Allora Messina officiava alla Virtus, oggi la rivale della sua Milano. Mentre Scariolo veniva dallo scudetto vinto l’anno prima con Pesaro a 29 anni, record tra i coach in epoca moderna. Entrambi predestina­ti al successo, precoci nel cogliere subito le grande opportunit­à della Serie A nella stessa stagione, 1989/90. Messina entrava in corsa per l’addio imprevisto di Bob Hill, il coach yankee del mordi e fuggi, invece

Scariolo era il naturale erede di Valerio Bianchini. Da esordienti hanno ottenuto successi immediati: il tricolore appunto per Don Sergio; la Coppa Italia e la Coppa Coppe, primo trofeo europeo della V nera, per l’Ettore. Da allora le loro carriere sono proseguite parallele nei luoghi e nei trionfi, quasi inseguendo­si sulle panchine più nobili, passando da Bologna, Madrid, Mosca e Milano ma incrociand­osi sempre più di rado negli ultimi tempi. Allenatori cresciuti nei vivai al fianco di grandi maestri (Messina alla Reyer sotto il Paron Zorzi; Scariolo a Brescia alla scuola del compianto Barone Sales), si sono affrontati spesso a livello giovanile condividen­do subito un’amicizia stretta e un

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