VADO AL BARÇA? NO, RESTI MORATA PRONTO A GIOCARE IL 9 BIANCONERO ORA È LUI
Lo spagnolo, tra voci di addio e il chiarimento con Allegri, domani può essere titolare. Dybala sta bene: è atteso dal 1’
di
Incostante: ultimamente, spesso. Tenero sotto porta: a volte, certo. Meno maturo dei suoi 29 anni: sì, c’è chi lo pensa. Alvaro Morata avrà dei difetti, come tutti, ma non è certo un giocatore che mette in difficoltà le sue squadre. E allora domani in Juve-Napoli - se un Juve-Napoli ci sarà Alvaro da Madrid sarà regolarmente disponibile, pronto a diventare il riferimento dell’attacco della Juventus. Niente riposi diplomatici, niente tribune da calciomercato, che pure in situazioni simili alla sua si sono viste e si continueranno a vedere. Juventus-Napoli così diventa una strana partita tra attaccanti con una valigia in corridoio. Dybala, paradossalmente, è il più sicuro di rimanere (eppure ha ancora un contratto nel cassetto, eternamente da firmare). Tra gli altri, Morata ha appena chiesto di andare al Barcellona, Lorenzo Insigne ha già firmato per Toronto, Dries Mertens è a scadenza. Precariato diffuso.
Whatsapp Alvaro Morata è il caso della settimana perché fino a pochi giorni fa non era nemmeno sicuro di giocare un’altra partita in bianconero. Xavi lo ha contattato su Whatsapp tra Natale
e Capodanno e non per fargli gli auguri: lo vuole portare a Barcellona. La Juventus si è guardata intorno, ha provato a contattare altre punte e, se tutto fosse andato a dama, avremmo potuto iniziare l’anno con armadietti svuotati, foto all’aeroporto e conferenze stampa. A inizio gennaio, fuori stagione come un Capodanno a 25 gradi. E invece, se esistessero quote sul nome del numero 9 della Juve al primo febbraio, a mercato finito, oggi Alvaro Morata avrebbe le quote più basse. Il film sul centravanti bianconero non è ancora finito gennaio è lungo - ma le possibilità che la Juve non acquisti un
SocialClub S’allena con il sorriso
attaccante titolare e finisca la stagione con Alvaro sono in rialzo. In fondo, con lui sai che cosa prendi (e soprattutto, che cosa non perdi). Morata non è e probabilmente non sarà mai una punta da 25 gol a campionato, però segna sempre 10 gol, sa giocare con la squadra, lavora come chiedono gli allenatori e raramente è indisponibile, qualità spesso sottovalutata. Per lui, dal 2017-18, sempre almeno 30 presenze su 38 in campionato.
Il 9 e il 10
Domani Alvaro dovrebbe mettere il 19esimo timbro sulla tessera stagionale di Serie A. Un collezionista: sempre presente, derby escluso. Assieme a lui è pronto a tornare Dybala, fermato a fine dicembre da un problema alla coscia destra. Allegri così ricomporrebbe la coppia titolare stagionale, il 9 e il 10, i ragazzi che in due edizioni diverse della Champions lo hanno portato per mano in finale.
La situazione Alzarsi dal letto
L’aspetto psicologico, ovviamente, in tutto questo è centrale. Dybala e Morata tecnicamente non si discuterebbero nemmeno in un All Star Game del calcio mondiale: se si parla di tocco, se la giocano con quasi tutti. Mentalmente però sono stati discussi parecchie e lo saranno fino a nuova vittoria, perché così va il mondo del calcio. Morata, con maturità, a novembre ne ha parlato apertamente in un’intervista per El País: «Siamo tutti sotto pressione, io forse di più perché sono in prestito dall’Atletico Madrid. In campo possono insultarmi, sputarmi, ma non quando sono fuori a passeggiare con mia moglie o i miei figli. Ci sono stati momenti in cui non avevo voglia nemmeno di alzarmi dal letto». E ancora: «Sono stato quasi un mese fuori, per la fretta di tornare non sono stato bene fisicamente. Ho dovuto lavorare molto per la squadra e non avevo la lucidità necessaria per segnare».
Alvaro per tecnica non si discute. La chiave è la testa: «Ho più pressione di tutti», ha detto
Trenta Il 2022 per Morata sarà l’anno dei trent’anni e si sa com’è la vita a trent’anni. Ci si sente improvvisamente adulti, si vede la gioventù per la prima volta lontana, in qualche caso si diventa per la prima volta indipendenti. Alvaro è da tempo un padre di famiglia e la gioventù per lui è finita presto: in questo, ha trent’anni da una vita. Più che l’indipendenza, gli manca l’indipendentismo. Catalano.
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