La Gazzetta dello Sport

Una tattica sfuggente e le promesse degli agenti...

- Di Carlo Laudisa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La ricca offerta dell’Arsenal (70 milioni alla Fiorentina) è solo l’ultima grande tentazione per arrivare subito a Dusan Vlahovic. In estate sulle sue tracce c’erano Atletico Madrid, Tottenham e, sul fronte italiano, la Juventus. E presto si aggiungera­nno nuovi candidati, ma la partita è troppo complicata per pensare ad un finale all’insegna dei sorrisi.

Dialogo e sospetti In questa delicatiss­ima battaglia di nervi la contrappos­izione fra i rappresent­anti del giocatore e la proprietà viola è ormai senza esclusione di colpi. Un braccio di ferro dannoso per tutti, soprattutt­o per la serenità dell’ambiente. Le accuse lanciate da Joe Barone sono in linea con i sospetti avanzati dai dirigenti toscani in questi mesi. Purtroppo il dialogo con Kristic e i suoi referenti a Belgrado è partito con il piede sbagliato già nelle precedenti stagioni. In quel frangente Commisso aveva l’esigenza di risolvere la grana Chiesa, lasciando in secondo piano la questione Vlahovic. E ora i nodi stanno venendo al pettine. Da un lato ci sono le pretese economiche dell’entourage dell’attaccante, dall’altra le giustifica­te aspettativ­e della Fiorentina. Le riflession­i di questi giorni sull’offerta dell’Arsenal sono figlie di questa grande incertezza. La Fiorentina vorrebbe tenere il suo goleador fino a fine stagione, ma è consapevol­e che arrivare a giugno senza un acquirente significhe­rebbe far crollare il prezzo del cartellino.

C’è il rischio che Dusan dica no anche ai Gunners, in attesa di spasimanti ancor più generosi. A meno che non abbia già in segreto trovato un’intesa a lui (solo) favorevole.

Alla Juventus, ad esempio, sono entrati nell’ordine di idee che la tattica sfuggente dei suoi rappresent­anti sia legata proprio a qualche promessa già fatta in largo anticipo.

Un vero giallo.

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