La Gazzetta dello Sport

VLAHOVIC Barone attacca «Alla Fiorentina ha mancato di rispetto»

Il d.g. viola duro con gli agenti del serbo: «Hanno chiesto importi quasi raddoppiat­i»

- Di Giovanni Sardelli FIRENZE

Chi aveva notato spiragli per un finale non scritto nelle frasi di Vlahovic a Politika.rs («Futuro? Vedremo. Compromess­o con Commisso? Mai dire mai») rimarrà deluso. La realtà dei fatti è profondame­nte diversa, o meglio è identica a quella riportata negli ultimi mesi. Il rapporto tra Vlahovic e la Fiorentina resta a tempo. Sul quanto, ancora, non v’è certezza. Il direttore generale viola Joe Barone è tornato a parlare della questione partendo dalla forma. «Intanto l’intervista non era stata autorizzat­a», per arrivare alla sostanza. Con il duplice scopo di raccontare la verità del club, e fare in modo che i tifosi non cullino illusioni su un Vlahovic ancora a lungo in viola, magari con rinnovo del contratto. «La situazione non è mutata rispetto ai mesi scorsi. Non c’è stato alcun passo avanti, non ci sono aperture o spiragli, non esistono scenari mutati per una trattativa che abbiamo portato avanti per oltre un anno. Anzi…».

Mancanza di rispetto

La Fiorentina, come noto, ha iniziato a lavorare al rinnovo di Vlahovic tra il novembre ed il dicembre 2020, quando Prandelli ha dato fiducia incondizio­nata al ragazzo che, dopo alcune partite a secco, ha iniziato a segnare senza peraltro più smettere. Eppure la fumata bianca non è mai arrivata. Ad aggiungere dettagli ci pensa Joe Barone. «Vi posso raccontare che poco più di un mese fa, a fine novembre, anche il nostro presidente Commisso ha incontrato Darko Ristic (agente del centravant­i, ndr) che ha chiesto importi quasi raddoppiat­i rispetto all’ultima proposta, mostrando una totale mancanza di rispetto nei confronti della Fiorentina e soprattutt­o di Rocco Commisso. Il giorno dopo, come avete saputo, anche io incontrai Ristic che mi ribadì la stessa cosa. Eppure durante questo anno di trattative abbiamo spesso aumentato l’offerta mentre loro, drasticame­nte, aumentavan­o le richieste».

Spauracchi­o e scadenza

La situazione è complicata. E la priorità viola, lo ribadisce la dirigenza, resta di non intaccare la coesione del gruppo e la serenità di un lavoro, quello del tecnico, fino ad ora fantastico. «Quando Dusan a Moena disse ai tifosi che avrebbe firmato ci avevamo creduto anche noi, considerat­o che sull’ingaggio eravamo ormai d’accordo. Ma il problema sono sempre state le richieste fatte dall’entourage. E, con il passare del tempo, tra le varie ipotesi il procurator­e ci ha anche paventato l’idea di portarlo in scadenza. Questa non è una bella cosa considerat­o quello che abbiamo fatto per il ragazzo. Noi non vogliamo essere ostaggio di una situazione mentre la squadra sta andando molto bene. Lo si sappia».

Quando a Moena disse ai tifosi che avrebbe firmato ci avevamo creduto

Futuro e chiarezza

La discussion­e si sposta poi sull’immediato futuro. Al momento Vlahovic è l’unica opzione offensiva: Kokorin se ne andrà presto, mentre dal mercato dovrà arrivare un innesto. Sulla carta un attaccante che gli guardi le spalle, ma le vie del mercato sono infinite ed il club dovrà farsi trovare pronto ad ogni evenienza. Per questo il direttore generale viola chiede trasparenz­a. «Vogliamo chiarezza da parte del giocatore e del suo agente. Quali sono le intenzioni per gennaio o per la prossima estate? Perché quando io e Daniele (Pradè, ndr) parliamo al ragazzo ci dice “chiedete al mio procurator­e perché io mi occupo solo di giocare bene e fare il massimo in campo”. La situazione è delicata, ma si sappia che la Fiorentina andrà comunque avanti: siamo super preparati su ciò che ci sarà da fare». È chiaro che l’opzione A, maggiormen­te plausibile, porta alla permanenza di Vlahovic fino all’estate. Ma nel mercato le vie sono infinite ed un piccolo margine su clamorose sorprese a gennaio deve essere lasciato aperto. Per la Fiorentina è fondamenta­le capire su che profilo di attaccante muoversi e con quali tempistich­e. Perché il futuro sarà senza il serbo e servirà il colpo in attacco. Dai soliti Scamacca (Sassuolo) e Julian Alvarez (River Plate), per cui la concorrenz­a è tosta, fino a Borja Mayoral (Roma via Real) o Cabral (Basilea), passando per profili ancora rigorosame­nte segreti, le idee sono molte. Ma capire quando Vlahovic se ne andrà e con che modalità è prioritari­o.

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Joe Barone sulla promessa di Vlahovic in ritiro

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