Lo scatto di Vojvoda e il turbo di Singo Così Juric apre le ali Alta velocità Toro
L’ivoriano riparte da Bergamo e ora punta ad aumentare gli assist e i gol. Il kosovaro è titolare, ma vuole di più
Un girone di andata dedicato all’apprendimento, un nuovo anno per iniziare a volare. Il Toro è pronto ad aprire le ali, Juric non vede l’ora: è una missione a cui saranno chiamati, da domani, Wilfried Singo e Mergim Vojvoda, i due uomini in predicato di presidiare le due fasce granata. Gli esterni rappresentano un ingranaggio fondamentale nella visione di calcio del tecnico croato, di fronte all’Atalanta di Gasperini lo saranno ancora di più. Tirati a lucido, esplosivi e al top della forma: Juric confida che Singo torni ad accendere il turbo già da Bergamo e che il «soldatino» Vojvoda (sua definizione) confermi i passi da gigante compiuti nell’ultimo mese. Da quando ha scalato le gerarchie, il titolare a sinistra è lui.
Gioco sì, ora il resto Nel percorso di crescita compiuto dal Toro nel girone di andata, gli esterni hanno avuto spesso un rendimento altalenante. L’apporto al gioco della squadra è stato finora discreto, non è certamente mancato, a dimostrarlo ci sono alcuni indicatori elaborati dalla Opta. Uno su tutti vale di essere citato: il Torino è la seconda squadra del campionato con la più alta percentuale di cross su azione riusciti (25,4%), meglio ha fatto soltanto l’Inter capolista (28,3%). L’aspetto sul quale Juric chiede alle sue frecce di compiere un importante salto di qualità è adesso aggiungere concretezza alle giocate. Il mini bilancio del percorso di gol e assist, infatti, è in deficit: Singo è l’unico che è andato finora in gol, una sola volta contro la Sampdoria. Aina, Vojvoda e Ansaldi sono ancora a secco. Sul fronte degli assist, Singo ne ha firmati due, nessuno per Aina e Vojvoda. Mentre l’uomo assist del Toro si è confermato ancora Ansaldi, dall’alto dei suoi trentacinque anni, nonostante i diversi acciacchi fisici, fisiologici alla sua età, che non gli hanno permesso di raccogliere nella prima
La chiave
parte dalla stagione più di nove presenze, di cui tre da titolare.
Tutto sul Toro Per Singo l’obiettivo del nuovo anno sarà orientato a superare l’esame di laurea nel ruolo. A partire già dall’appuntamento di domani a Bergamo. Sul finire dell’ultimo anno Wilfried Singo è stato escluso dalle convocazioni della Costa d’Avorio per la Coppa d’Africa: adesso avrà l’opportunità di fare all-in sul Torino e di dedicarsi, testa e anima, completamente ad entrare nel pieno nei meccanismi richiesti dal calcio di Juric. Nel 2021 ha finito il girone di andata trascinandosi un po’ di stanchezza: la pausa di Natale gli ha permesso di rifiatare e di recuperare tutte le energie. A ventuno anni appena compiuti (nel giorno di Natale) è arrivato il momento per lui di migliorare i difetti tecnici e di decollare. Per tornare il «turbo Singo» apprezzato dai tifosi, migliorando anche il bottino di gol e assist. Discorso dai contenuti differenti ma con una prospettiva simile vale per Mergim Vojvoda. Qui è il punto di partenza che cambia, perché il pendolino kosovaro è stato una delle più belle rivelazioni in questa prima parte della gestione Juric. Dalla destra è passato a sinistra, adattandosi con disinvoltura dopo un avvio di stagione in sordina (e spesso in panchina): si è poi imposto fino a diventare il titolare di una fascia dove in avvio il padrone era Aina (adesso impegnato in Coppa d’Africa con la Nigeria). Vojvoda si è dimostrato un jolly di qualità, al punto da balzare agli occhi di diversi club del nostro campionato (come, ad esempio, tra gli altri, la Roma che ha iniziato a seguirlo). Nel girone di ritorno è chiamato ad aggiungere alla generosa applicazione che non manca mai in ogni partita e alla sua spiccata capacità difensiva, qualcosa in più nella zona offensiva. Da Singo a Vojvoda, l’alta velocità del Toro passa su questo binario.
Per Juric gli esterni sono fondamentali: nel girone di ritorno il tecnico si aspetta il salto di qualità