La Gazzetta dello Sport

Lukaku si scusa «Volevo solo salutare i tifosi interisti»

È pace al Chelsea. Oggi Romelu in campo col Tottenham di Conte

- Di Iacopo Iandiorio

«Mi scuso per lo scompiglio che ho creato. Voi conoscete il legame che ho con questo club sin dalla mia adolescenz­a, quindi capisco perfettame­nte che siate sconvolti. Ora tocca a me rigenerare la vostra fiducia e farò del mio meglio per mostrare impegno ogni giorno sul campo di allenament­o e cercando di vincere le partite». Così ha parlato ieri sera dal sito del Chelsea Lukaku. Molto rumore per nulla. Il titolo della commedia di Shakespear­e si adatta alla perfezione al caso. Romelu si è scusato – del tanto rumore che ha fatto l’intervista con Sky Italia - prima con tecnico e compagni in spogliatoi­o, poi è tornato in squadra e ad allenarsi, in vista della semifinale di Coppa di Lega, stasera col Tottenham. E si è cosparso di cenere il capo.

Perdono L’aveva anticipato il tecnico del Chelsea, Thomas Tuchel, che aveva deciso per l’esclusione dalla convocazio­ne a poche ore dalla gara di domenica col Liverpool, spiegando ieri in conferenza. «Dobbiamo essere abbastanza adulti e maturi per accettare le scuse e avere le idee chiare per preparare le prossime partite», ha detto il tedesco. «Gli abbiamo concesso un po’ di tempo per guardarsi dentro, ma la cosa più importante è stato capire in modo chiaro che non era sua intenzione creare tanta confusione prima di una gara importante». Tuchel ha capito che le parole di Rom non erano di rottura con i londinesi, ma rivolte ai tifosi nerazzurri. Romelu in serata ha aggiunto: «Con l’allenatore mi sono scusato e l’ho detto ai miei compagni e alla dirigenza, perché penso che non fosse il momento giusto per l’intervista. Penso che avrei dovuto essere molto più chiaro nel mio messaggio. Perché l’intervista era per salutare i tifosi dell’Inter, non per mancare di rispetto a quelli del Chelsea, alla società, al proprietar­io, ai miei compagni, allo staff. Ma ora tocca a me assicurarm­i che il mio impegno sia al 100% e lo farò in ogni partita. Il mio club era il Chelsea, tutti sanno che da quando avevo 10-11 anni ho detto che volevo giocare qui. Ci sono le immagini di quando sono venuto in gita scolastica e ho detto che volevo giocare per il Chelsea».

Calmi Tuchel gli ha dato manforte: «Era la prima volta che succedeva questo. Anche prima di questo episodio, quando Romelu stava recuperand­o intensità a seguito dell’infortunio, non ha mai avuto comportame­nti negativi verso la squadra. E questi sono punti importanti per mantenere la calma, capire che non è così grande la cosa come forse la gente vuole che sia. Non è nemmeno piccola, ma è abbastanza piccola per stare calmi, accettare le scuse e andare avanti». Insomma,

tutto risolto. Anche perché Rom «ora sa cosa ha fatto, e sente la responsabi­lità di risolvere il pasticcio. È un nostro giocatore, ci sono tutte le condizioni per mandarlo in campo». Guarda caso, proprio col Tottenham di Conte, il tecnico tanto amato dal belga, e il club al quale era stato subito accostato Rom in chiave mercato.

Tifosi «È un ragazzo emotivo. Non si tira indietro con la sua opinione, lo rispetto anche per questo. A volte parla con il cuore sulla lingua ma non ci sono dubbi sul suo impegno con la squadra e con il club». Certo, resterà da capire come la prenderann­o i tifosi. Ancora Tuchel: «Non possiamo aspettarci che ora tutti siano super felici, ma è ancora il nostro giocatore e abbiamo tanti buoni motivi per farlo giocare per noi e convincerl­o a lottare». E ha spiegato che in Lukaku vede un giocatore impegnato. «Ecco perché è stato così sorprenden­te per me

l’intervista. Perché stava migliorand­o e ha segnato per noi all’Aston Villa e nel match seguente col Brighton. È stato decisivo e abbiamo avuto la sensazione che ci fosse un nuovo inizio dopo l’infortunio e il Covid. Prima non ho mai avuto il minimo dubbio che Romelu sia impegnato perché le sue azioni in campo, e fuori e nella vita privata vanno tutte nella stessa direzione». Il tedesco ha concluso: «Ha un contratto lungo e vuole fare grandi cose col suo club, il Chelsea, che significa molto per lui. Non posso prevedere il futuro, ma dietro tutto questo non c’era alcuna intenzione di cambiare il club». Molto rumore per nulla?

Dice l’allenatore «Non era sua intenzione creare tanta confusione prima di una partita importante»

Coppa di Lega, semifinali d’andata. Oggi, 20.45: Chelsea-Tottenham. Domani, 20.45: Arsenal-Liverpool.

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GETTY Insieme Il tecnico tedesco Thomas Tuchel, 48 anni, e Romelu Lukaku, 28, attaccante belga del Chelsea

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