La Gazzetta dello Sport

ALLEGRI OTTIMISTA «NOI SIAMO PRONTI E MORATA RIMANE» MA XAVI NON MOLLA

- di Fabiana Della Valle TORINO

L’allenatore blinda lo spagnolo, che parte titolare con Chiesa, però il Barça lo vuole ancora. Dybala pronto e verso la panchina

Devo decidere chi far giocare dall’inizio tra Paulo e Chiesa, perché abbiamo 3 match di fila

Ad Alvaro ho detto che non si muove: resta con entusiasmo. È un giocatore di rendimento

ottimismo è il sale L’ della vita, diceva una vecchia pubblicità, e Massimilia­no Allegri l’ha trasformat­o nello slogan di una vita. «JuventusNa­poli si giocherà», aveva detto in conferenza stampa nel primo pomeriggio, quando ancora non si sapeva nemmeno se l’Asl avrebbe autorizzat­o la trasferta degli azzurri, e il suo pensiero positivo ha portato bene, visto che la squadra dell’eterno rivale Spalletti ieri pomeriggio è regolarmen­te partita per Torino. L’amico Luciano non ci sarà, fermato anche lui dal Covid, ma questo non renderà la sfida più abbordabil­e, perché Max sa bene (e lo ha già sperimenta­to all’andata, quando la Juve uscì sconfitta dal Maradona) quanto sia difficile giocare contro le squadre di Lucio.

Infortuni e recuperi «È un match molto importante contro un Napoli che gioca bene anche nell’emergenza, come ha già dimostrato a San Siro», dice Allegri, che quanto a affollamen­to dell’infermeria può dire la sua: 7 i giocatori indisponib­ili, 2 per Covid (Chiellini e Pinsoglio), 3 per infortunio (Danilo, Bonucci e Ramsey, che Allegri ha confermato essere in uscita), e 2 per i postumi dell’influenza (Luca Pellegrini e Kaio Jorge). La buona notizia è il recupero in extremis di Arthur, che ha avuto il doppio tampone negativo e per il Napoli sarà convocabil­e — essendo trascorsi 7 giorni dalla positività —, e il completo recupero di Dybala e Chiesa, che stanno bene ma difficilme­nte giocherann­o insieme dall’inizio già stasera.

Joya alternativ­a«Devo decidere chi dei due far partire titolare – ha spiegato il tecnico – perché abbiamo tre incontri ravvicinat­i ed essendo reduci da un infortunio vanno dosati». Gli ultimi exit poll danno il 10 favorito per accomodars­i in panchina, anche se controvogl­ia. Dopo aver saltato le ultime due gare e mezzo (a Venezia è uscito dopo pochi minuti per un problema alla coscia destra) Dybala ha una gran voglia di tornare in campo. Sta

bene, però Max preferisce gestirlo con gradualità: uno spezzone di partita col Napoli per poi giocare titolare con la Roma (domenica 9) e in Supercoppa con l’Inter (mercoledì 12). Le indicazion­i della rifinitura portano a un tridente composto da Chiesa, Morata e Bernardesc­hi.

Morata titolare (e resta) A proposito dello spagnolo, Allegri ha chiuso la porta a una possibile cessione e anche a innesti di mercato: «Alvaro non parte, gli ho parlato e gli ho detto chiarament­e che da qui non si muove, quindi rimarrà con entusiasmo. Ha fatto una ventina di gol la scorsa stagione e quest’anno ne ha segnati già 7 senza tirare rigori e punizioni. È un giocatore di rendimento, però nel calcio vengono affibbiate delle etichette e sembra sempre che gli manchi qualcosa. Per migliorare noi dovremmo prendere uno dei quei 4-5 attaccanti forti che non ti danno». Discorso chiuso? A parole sì, ma le vie del mercato sono infinite e il Barça non ha smesso di desiderare il

puntero della Juve. Su Arthur Max non è stato altrettant­o categorico però si è spinto a dire che «al 99% la rosa resterà questa».

Segnare di più Fiducia alla truppa, quindi, perché come ripetono da tempo sia il tecnico sia la dirigenza i valori della squadra sono buoni e per risolvere il problema dei gol segnati (solo 27 finora, peggior rendimento delle prime 10 in classifica) non serve tornare sul mercato: «Non è vero che l’attacco ha segnato poco, finora ci sono mancati i gol dei centrocamp­isti e dobbiamo sfruttare meglio le palle inattive. Gli acquisti di gennaio incidono poco e poi sono convinto che Chiesa e Dybala faranno 4 mesi importanti». A cominciare da stasera: Fede non segna in A da settembre (unica rete stagionale allo Spezia), Paulo l’anno scorso allo Stadium griffò il 2-0 col Napoli subentrand­o a Morata.

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A sinistra Alvaro Morata, 29 anni, destinato a lasciare la Juve a giugno. Qui a fianco Dries Mertens, 34, in scadenza con il Napoli, a meno che il club non eserciti in rinnovo
GETTY Attaccanti in uscita A sinistra Alvaro Morata, 29 anni, destinato a lasciare la Juve a giugno. Qui a fianco Dries Mertens, 34, in scadenza con il Napoli, a meno che il club non eserciti in rinnovo

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