La Gazzetta dello Sport

E Panatta cita Alberto Sordi: «Lui come il Marchese del Grillo»

- di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

Prima dei clamorosi sviluppi della vicenda Djokovic nella tarda serata italiana, Adriano Panatta si era ispirato ad Alberto Sordi per esprimere la propria opinione sul caso: «Se non si chiariscon­o i motivi dell’esenzione — aveva spiegato il re del Roland Garros 1976 a Radio Capital — finiremo per pensare che Novak sia come il Marchese del Grillo ‘Io so’ io e voi non siete un c...’. Deve dire perché non si può vaccinare. Rifiutarsi di giocare contro di lui? Molto difficile. O si partecipa al torneo accettando le regole oppure le si rifiuta dicendo “Io non vado perché non sono d’accordo”. Ma non si può scegliere l’avversario». Era perplessa pure Sara Simeoni, olimpionic­a del salto in alto a Mosca 1980: «Questa vicenda confonde le idee. Mi rendo anche conto che questi personaggi abbiano corsie preferenzi­ali, dove il percorso è blindato, ma mi sembra che non sia proprio da portare a esempio. Nello sport abbiamo patito molto le chiusure. Adesso, se aumentano i contagi, l’attività verrà ridotta, sarà un problema. I campioni sono controllat­i molto, così come i centri di preparazio­ne, mentre per le società di promozione che non hanno quelle possibilit­à è dura».

Opinioni Tao Geoghegan Hart, il vincitore del Giro d’Italia 2020, aveva preso conoscenza dai social dei problemi che stava avendo Djokovic ad entrare in Australia: «Sono dannatamen­te felice di leggere questa notizia, specie se penso a tutti i ciclisti australian­i che hanno avuto difficoltà negli ultimi due anni a rientrare dall’Europa e vedere le famiglie, e spesso non ce l’hanno neanche fatta». Perplesso Sergio Tacchini, il cui brand (quando l’azienda però era passata di proprietà) aveva accompagna­to il serbo in passato: «Djokovic non può essere contro tutti gli altri giocatori se c’è un rischio di contagio. E se io fossi un’azienda che lo sponsorizz­a, avrei delle grandi perplessit­à a continuare a farlo». Così Toni Nadal, zio di Rafa e a lungo suo allenatore (ora cura l’accademia di famiglia): «Sarebbe cosa buona se Djokovic desse qualche spiegazion­e», ha scritto su El Pais. Il virologo Roberto Burioni era stato netto: «Un gesto gravissimo, sia da parte di Djokovic che da parte degli organizzat­ori. Ne ricordo uno opposto, quello che fece Elvis Presley negli anni 50 durante la campagna per la vaccinazio­ne contro la poliomieli­te. Si fece vaccinare in diretta televisiva, salvando così la vita a centinaia di migliaia di bambini».

Faccenda complicata da affrontare. Non decido io, capisco la delusione di molte persone

Questa vicenda confonde le idee e non credo proprio sia da portare come un esempio

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GETTY In Francia Djokovic e Panatta al Roland Garros ‘16
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