Sinisa non ci sta
«Bologna in campo dopo la quarantena C’è chi fa il furbo» Un solo allenamento e oggi il Cagliari «È la favola del gallo e della volpe...»
La situazione? È come se comprassi il biglietto per Vasco Rossi e trovassi a cantare Orietta Berti...
Sinisa Mihajlovic
Sulle gare stravolte dal Covid19
Dopo cinque giorni di allenamento casalingo in quarantena e uno vero sul campo centrale di Casteldebole (ieri), ecco a voi la favola del momento. «La sapete la fiaba del gallo e della volpe?» dice Sinisa Mihajlovic in versione Esopo: perché dopo la scelta della Lega-A di giocare oggi a Cagliari, e dopo il durissimo comunicato di un club solitamente pacato, il tecnico del Bologna decide di non esplodere ma di assestare una sciabolata solo apparentemente... morbida. «Un giorno una volpe vede un gallo sopra l’albero e gli dice “Hai sentito? Da oggi gli animali non si mangeranno più fra loro, ci sarà la pace per tutti. Vieni giù che festeggiamo...”. E il gallo: “Ah sì? Che bello... Ma facciamo così: aspettiamo quei due leoni che arrivano e che vedo là in fondo, così festeggiamo tutti insieme”. E la volpe: “Ah beh, vabbé, allora faremo festa un’altra volta, ora devo andare...». Furbizia
Pausa. Sorriso. Legnata. «La morale è che nella vita ci sono quelli che pensano di fare più i furbi degli altri ingannandoti: ma quello che penso è che l’onestà anche nel calcio paga sempre più della furbizia. E domani (stasera, ndr) dobbiamo dimostrarlo, quindi dobbiamo restare freddi e lucidi come il gallo. Se il Bologna è il gallo chi è la volpe? E’ pieno di volpi... Ma è un’altra situazione in cui dobbiamo dimostrare di essere quel gruppo meraviglioso che siamo». Vasco, Orietta, buonafede
Il Sinisa versione “nonno” che racconta una favola ai suoi ragazzi arriva quando ti attendi un Mihajlovic furibondo. «Qualche anno fa la mia parte emotiva avrebbe prevalso, ma oggi spero solo che chi ha deciso di fare questa cosa lo abbia fatto in buona fede, pensando che ci siamo allenati tutta la settimana o che il Covid riguarda tutti tranne i calciatori o ancora che il pubblico del calcio sia diverso da quello che va a teatro. È come se io prendessi il biglietto per il concerto di Vasco Rossi e poi andasse là a cantare Orietta Berti, con tutto il rispetto per Orietta. Ma non vogliamo alibi, questo è un gruppo umanamente meraviglioso e lo ha dimostrato sempre. Avremo undici giocatori e qualche cambio: come dico ai ragazzi, la vita non si vive in assenza di problemi ma nonostante problemi». Meno 14 e Green Pass
Assieme a Miha c’è il vicecapitano De Silvestri («C’è chi ha usato la parola “martirio” ma mi pare onestamente eccessiva: le difficoltà ci stanno unendo ancora di più, siamo molto contenti di confrontarci in questa partita...» dice sottilmente). E c’è che «dovremo fare la conta - aggiunge Sinisa - inventarci qualcosa, ma io sono abituato a inventarmi sempre qualcosa». Ed ecco la conta: ai 5 positivi (Hickey, Santander, Medel, Molla e Vignato) che non si sono negativizzati (come invece è successo a Viola, Dominguez e Van Hooijdonk) si sono aggiunti altri tre ragazzi del gruppo squadra (Bartha, Amey e Urbanski). A Sinisa mancano in totale 14 pedine fra infortunati, colpiti dal Covid, assenti per la Coppa d’Africa e anche coloro («Soumaoro e Sansone non hanno il Green Pass» dice Sinisa) che dovranno stare in quarantena ancora fino al 13 gennaio. Eppur si gioca: col rischio incolumità che aleggia. Protocollo vecchio
E il “si gioca” arriva contro un Cagliari «che capisco come si presenterà, perché è nella situazione in cui ci trovammo noi quando arrivai qui nel 2019. Cosa penso del protocollo dei 13 giocatori? Andava bene quarant’anni fa. Ora con i 5 cambi per essere in regola dovremmo giocare a calcio a 7. Ma le regole sono quelle... ». Walter Mazzarri prese il suo posto al Torino. «Mi stava antipatico inizialmente, ma poi l’ho conosciuto e ho capito che mi ero sbagliato». Si gioca. E non è una favola.