La Gazzetta dello Sport

Tudor dà la carica al Cholito Simeone «Meglio di Vlahovic non tira i rigori...»

- Di Matteo Fontana VERONA

L’attaccante del Verona a 12 gol, ma non segna da quattro gare. «All’andata il capocannon­iere è stato lui, ha fatto tantissimo»

Se la prima carica della settimana, a rendere se non altro meno agro il rammarico per la sconfitta con la Salernitan­a, gliel’ha data Lionel Scaloni, ct dell’Argentina, convocando­lo a distanza di più di un anno dall’ultima chiamata, la seconda spinta per Giovanni Simeone arriva da Igor Tudor: «Il capocannon­iere va valutato senza rigori. Per me in A lo è stato lui, nel girone d’andata».

Sfide Domani il Verona va a Reggio Emilia. Al Mapei Stadium, con il Sassuolo, i gialloblù incroceran­no, tra gli altri, i giovani rampanti dell’attacco di Alessio Dionisi (e dell’Italia), Giacomo Raspadori e Gianluca Scamacca. Sfida nella sfida anche per Simeone, 12 reti, senza mai calciare dal dischetto. Tudor commenta: «È una cosa forse sottovalut­ata. Vlahovic quanti rigori ha tirato? Giovanni non ha fatto qualcosa di straordina­rio, di più. Ora c’è da continuare, deve provare ad arrivare a venti, senza però fissarsi sui numeri». L’ultimo gol del Cholito è del 12 dicembre e diede il provvisori­o vantaggio all’Hellas nella partita persa con l’Atalanta in casa. Simeone, a Verona, ha fatto fare la bocca buona a tutti, così rischia persino di essere rumoroso questo periodo – quattro gare, con Torino, Fiorentina, Spezia e Salernitan­a – chiuso senza reti. Questione d’abitudine. Le parole di Tudor mettono il centravant­i lassù, per le statistich­e, detratti i rigori, addirittur­a sopra il formidabil­e Vlahovic. Dopo il Sassuolo, ci sarà il Bologna, poi il viaggio oltre l’Atlantico per gli incontri che l’Argentina disputerà, nel girone di qualificaz­ione ai Mondiali in Qatar, con il Cile e la Colombia. Simeone prova ad arrivarci di corsa, con Tudor che avverte: «Gara difficile. Abbiamo lavorato molto bene. Giochiamo sempre per vincere, attaccando e difendendo a nostro modo. Dobbiamo conquistar­e la salvezza il prima possibile».

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GETTY C’è gran feeling Igor Tudor, 43 anni, e Giovanni Simeone, 26

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