Fisico, tecnica e gol Talento rilanciato dalla cura Udinese
Baby boom al Granada, poi flop a Watford e Malaga. Adesso Isaac è pronto a tornare
Alla ricerca della felicità – calcistica – da ritrovare. Non sappiamo se Isaac Success si consideri già arrivato all’obiettivo, ma è certo che si trovi sulla strada giusta. Il nigeriano, 26 anni compiuti lo scorso 7 gennaio, reduce da diverse stagioni sottotono, aveva bisogno di ritrovare nuovi entusiasmi. A 20 anni, in Liga con il Granada (quando la società andalusa era della famiglia Pozzo), stupì tifosi e addetti ai lavori con una stagione da 30 presenze, 6 reti e 5 assist. Quel campionato fu il viatico per il passaggio al Watford, ancora in mano ai proprietari dell’Udinese. Le aspettative che lo coinvolsero non vennero ripagate, né in Inghilterra – dove finì più sulle pagine di cronaca rosa dei tabloid, a causa della passione per le feste, che in quelle dedicate al calcio – e nemmeno nella piccola parentesi trascorsa in una nuova tappa nel sud della Spagna, al Malaga. Così, per non perdere un giocatore in cui Gino Pozzo ha creduto parecchio, è stata tentata la carta della medicina friulana. La cura ricostituente a nord est sembra funzionare, con Isaac che sta prendendo sempre più confidenza con il terreno di gioco.
La stagione Quando è arrivato la scorsa estate, considerando il rendimento delle ultime annate, lo scetticismo sul suo ingaggio è stato inevitabile. C’era l’idea che si parcheggiasse a Udine potendo combinare ben poco. Al pregresso, dopo una prima panchina nella trasferta di Venezia (senza giocare nemmeno un minuto), ha aggiunto pure un’indisponibilità, causata da una gastroenterite, che lo ha tenuto fuori fino alla nona giornata. In quel caso l’Udinese era di scena a Bergamo. Contro l’Atalanta ha fatto vedere subito di essere vivo e vegeto, tanto che la domenica successiva col Verona, complici l’indisponibilità di Gerard Deulofeu e lo stato di forma non ottimale di Nacho Pussetto, ha trovato spazio negli 11 iniziali, segnando il gol del vantaggio dopo soli 3 minuti. Palla al piede si è avvicinato all’area di rigore gialloblu e, aprendo il piatto con semplicità, ha superato senza problemi Montipò. Luca Gotti, al tempo sulla panchina dell’Udinese, ha raccontato divertito la reazione che l’attaccante ha avuto quando ha saputo di giocare dall’inizio. Al momento di una richiesta di disponibilità da parte del mister ha dichiarato di avere poco più di 20 minuti nelle gambe, rimanendo stupito delle titolarità. Ha poi tenuto il campo per un’ora abbondante. Di solito il giocatore professionista pretende di giocare anche se non è in grado di farlo. Success, invece, ha peccato di disistima. Dopo quella gara sono arrivati altri scampoli di partite (il minutaggio totale in campionato è a quota 498 minuti) e 3 assist gol (con Lazio, Empoli e Atalanta al ritorno). Martedì sera, nel turno di Coppa Italia contro la Lazio, è stato considerato come il migliore dei suoi. Fisicità, piede educato e intelligenza tattica: a livello di potenziale pare non mancargli davvero nulla e ora si trova coinvolto nella sfida di dare un seguito alla buona prestazione fatta vedere all’Olimpico. Sabato prossimo, contro il Genoa – in uno snodo cruciale sia per i ragazzi di Gabriele Cioffi che per i rossoblu – avrà già la prima occasione buona.