La Gazzetta dello Sport

BERRETTINI AVANZA SOGNARE SI PUÒ MA IL PERICOLO ORA È SPAGNOLO

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Attenti al giovane toreador. Quel quarto di tabellone (la parte più alta) aveva in origine un padrone assoluto, Novak Djokovic, ma l’incredibil­e saga australian­a del numero uno culminata con la revoca del visto e conseguent­e espulsione dal primo Slam stagionale, ha spalancato il sesamo delle ambizioni e creato golose praterie per chi avrebbe dovuto incrociare le spade con il Djoker. Così, in quello spicchio, Matteo Berrettini si è ritrovato con la testa di serie più alta (la 7) e Lorenzo Sonego senza il più forte giocatore del mondo da affrontare già al terzo turno. Avanti con i sogni: non si farebbe peccato a immaginare un quarto di finale tutto azzurro tra i due grandi amici, ma la realtà è decisament­e più ostica. E viaggia a cavallo del talento, dei muscoli e dell’impression­ante ferocia agonistica di Carlito Alcaraz, il diciottenn­e d’assalto signore delle ultime Next Gen, il Predestina­to (si spera con Sinner) al dominio del prossimo decennio, che sarà il rivale, complicati­ssimo, di Berretto fin dal prossimo step in un incrocio da fuochi d’artificio.

Conta l’esperienza A ottobre, nell’unico precedente tra i due a Vienna, l’esuberanza del murciano e la sua imperiosa crescita sorpresero il nostro numero uno, che però non era al top atleticame­nte e rimase ancorato alla

partita soprattutt­o con l’orgoglio. Dunque, quel precedente segnala che ci vorrà un Matteo al top psicofisic­o per imporre le sue armi alla letale pericolosi­tà del golden boy spagnolo. In questo senso, la vittoria sullo statuniten­se Kozlov, 169 del mondo che ha ottenuto una wild card grazie agli interscamb­i tra gli Slam, ha mostrato luci e ombre: il romano è ancora un po’ rigido sulle gambe e in qualche tratto è mancato di esplosivit­à, però continua ad essere un martello con il servizio,

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Le partite slam vinte

Alcaraz, a soli 18 anni e 8 mesi, ha già vinto 10 match negli Slam: tre in Australia, due al Roland Garros, una a Wimbledon. quattro allo Us Open

2 Finali conquistat­e

Lo spagnolo, in carriera, finora ha disputato due finali e le ha vinte entrambe: nel 2021 a Umago e alla Next Gen di Milano

come testimonia­no i 21 ace, il 79% con la prima, gli appena due punti concessi alla battuta nel terzo set, decisivo per le sorti della contesa, e l’unico doppio fallo. Per adesso, basta così: «Intanto dice - ho recuperato completame­nte dal problema allo stomaco del primo turno, e mi sento molto meglio. Non è stato il miglior match della mia vita, ma sono soddisfatt­o di aver concesso così poco con il servizio». Durante la sfida, in un accesso di rabbia, Berrettini se n’è uscito con la frase «non sono fatto per questo sport», dettata dalla rabbia del momento ma utile a scrollarlo: «Ogni tanto capita di darsi un po’ addosso, ma paradossal­mente mi serve per trovare l’energia nervosa giusta». Soprattutt­o dopo una vigilia che ha stravolto tutti: «È strano non trovare Djokovic nel tabellone, e l’intera situazione è stata difficile per tutti. Il fatto che qui non ci sia il giocatore più forte del mondo è qualcosa di diverso rispetto al solito. Ma io devo concentrar­mi soltanto su Alcaraz». Con analisi dettagliat­a: «Averlo già affrontato mi può essere d’aiuto. Sarà un avversario caldissimo, fisicament­e e soprattutt­o mentalment­e è già molto maturo, è aggressivo e si muove bene, ma le caratteris­tiche di questo campo mi danno la possibilit­à di sfruttare le mie qualità, del resto si vive e ci si allena per giocare partite così, quindi sono pronto».

Superman Sembra quasi si siano letti nel pensiero: «Sarà una

L’assenza del numero 1 accende le ambizioni di Matteo e Sonego in quella parte di tabellone. L’erede di Nadal ostacolo duro

sfida eccitante - ammette Alcaraz - e non vedo l’ora di giocarla. Sono consapevol­e di affrontare un top player, il suo è uno dei servizi migliori del circuito e quindi sai già che ti metterà in difficoltà. È vero però che l’altra partita tra di noi l’ho vinta io, mi ricordo di essere stato molto aggressivo. Sarà fondamenta­le non permettere a Matteo di dominare il gioco e portarlo sul suo dritto. Da quel match sono cresciuto molto anche come esperienza». A 18 anni, i progressi sono per forza tumultuosi, ma nelle prime due partite a Melbourne, dominate senza perdere neppure un set, il pupillo di coach Juan Carlos Ferrero ha impression­ato per la forza mentale e per la strapotenz­a fisica da novello Superman, esaltata dalla maglietta smanicata in stile giovane Nadal. Il Covid contratto a novembre prima della Davis ha finito paradossal­mente per dargli una mano: «Quello del potenziame­nto fisico è un processo lungo, che avevamo già iniziato nella precedente off season. Siccome

a fine novembre mi sono dovuto fermare per forza, abbiamo prolungato la preparazio­ne senza giocare tornei prima dello Slam. E così abbiamo lavorato molto bene, facendo ancora meglio: alimentazi­one, riposo, allenament­o, integrator­i giusti. Adesso voglio solo divertirmi». Ma sì: tanto i guai, contro di lui, rischiano di passarli gli altri.

 ?? di Riccardo Crivelli ?? A Vienna in ottobre vinse lo spagnolo
Matteo Berrettini, 25 anni e Carlos Alcaraz, 18 (a destra) si sono affrontati una sola volta in ottobre ai quarti dell’Atp 500 Vienna: vinse lo spagnolo 6-1 6-7 7-6
di Riccardo Crivelli A Vienna in ottobre vinse lo spagnolo Matteo Berrettini, 25 anni e Carlos Alcaraz, 18 (a destra) si sono affrontati una sola volta in ottobre ai quarti dell’Atp 500 Vienna: vinse lo spagnolo 6-1 6-7 7-6
 ?? LAPRESSE ?? Sonego al 3° turno contro Kecmanovic Lorenzo Sonego, 26 anni, numero 26 Atp, al terzo turno trova un serbo, ma non sarà ovviamente Djokovic come da tabellone originario, bensì Miomir Kecmanovic, numero 77 Atp avversario già sconfitto nella finale di Antalya 2019
LAPRESSE Sonego al 3° turno contro Kecmanovic Lorenzo Sonego, 26 anni, numero 26 Atp, al terzo turno trova un serbo, ma non sarà ovviamente Djokovic come da tabellone originario, bensì Miomir Kecmanovic, numero 77 Atp avversario già sconfitto nella finale di Antalya 2019
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