La Gazzetta dello Sport

Loeb, dalla Dakar a Montecarlo «Non mi stufo mai»

Il 9 volte iridato contro il rivale Ogier nella corsa mito che apre l’era ibrida

- di Paolo Ianieri

Dal deserto alla montagna. Dalle distese infinite di sabbia ai tornanti su stradine scoscese dove tra neve e ghiaccio l’errore è sempre in agguato. Dalla Dakar al Montecarlo. Da una gara mito all’altra. Sébastien Loeb ha fatto appena in tempo a cambiare tuta, via quella color rosso del Bahrain Raid Xtreme, la squadra di David Richards con la quale al volante dell’Hunter ha conquistat­o il secondo posto dietro Nasser Al Attiyah, per indossare quella dell’Ovale Blu della Ford, ed è già ora di ripartire per una nuova avventura. «Il tempo di fare un salto a casa a cambiare la valigia, salutare mia figlia, mettere via le t-shirt e infilarmi un giaccone» ride il 47enne francese, che già domenica mattina si è presentato nell’area di Gap per prendere confidenza assieme a Isabelle Galmiche, la navigatric­e che ha preso il posto dello storico Daniel Elena, che si è ritirato, con la Puma Rally1 Hybrid EcoBoost.

Seb contro Seb Se la Dakar finora gli è sempre sfuggita, due secondi e un terzo posto come miglior risultato, del “Monte“l’alsaziano è uno dei grandissim­i specialist­i, seppur non il più grande, visto che il suo grande rivale, Sébastien Ogier, è stato capace di imporsi 8 volte (una quando il rally non aveva validità iridata), contro le sue 7. Ma con 9 Mondiali a 8, Loeb può permetters­i di continuare a guardare il connaziona­le dall’alto, in una sfida tra due piloti che non si sono mai amati e che, con entrambi ormai ritirati a tempo pieno dal Mondiale, si ripeterà una tantum a partire da oggi, in quella che oltre a essere la gara di apertura della stagione iridata, è anche la prima assoluta delle nuove vetture Rally1 che vedono l’introduzio­ne della propulsion­e ibrida: Loeb sarà in gara con la quarta Ford Puma schierata dalla MSport, mentre l’iridato uscente si siederà al volante della Toyota GR Yaris. Il nome del vincitore 2022 sarà una sfida tra loro due, o a spuntarla saranno magari il vice iridato degli ultimi due anni, Elfyn Evans (Toyota), Thierry Neuville (Hyundai i20N), le giovani promesse figli d’arte Kalle Rovanpera (Toyota) od Oliver Solberg (Hyundai) o magari Ott Tanak (Hyundai), l’unico che dal 2004 a oggi è riuscito (nel 2019) a spezzare il dominio francese? Nuova edizione nell’entroterra era La corsa della del Principato, 90a oggi scatterà dal porto di Montecarlo (che torna a essere la sede del Parco Assistenza) con le prime due speciali in notturna (ci sarà anche il mitico Col de Turini)

per una quattro giorni dove i piloti dovranno essere anche bravi a capire come e quando ricaricare le batterie, così da avere a disposizio­ne l’energia del motore elettrico da 100 kW nei momenti

opportuni (oltre all’utilizzo obbligator­io in alcuni tratti dei trasferime­nti), per una potenza massima che tocca i 500 Cv.

3Loeb, partiamo dagli ultimi giorni: è più deluso di non aver vinto la Dakar o soddisfatt­o per il 2° posto? «Non credo che avremmo potuto fare di più, non c’è nulla di cui

vergognars­i. Abbiamo pagato caro un problema alla trasmissio­ne che nella seconda tappa ci è costato 37’, più un errore di navigazion­e. Ma per il resto siamo sempre La stati macchina molto veloci è migliorata e competitiv­i. molto ed è molto divertente da guidare, ti trasmette buon sensazioni».

3Chiunque ami il motorsport vorrebbe vederla vincere la Dakar. È frustrante non esserci ancora riuscito?

«Credo che non sempre siamo stati fortunati, in passato come in questa edizione. Ma vincere la

Dakar a oggi rappresent­a il mio obiettivo principale. So di avere il potenziale e di poterlo fare, anche se è complicato perché devi riuscire a mettere tutto assieme. Ma ci riproverò».

3E dopo due settimane di su e giù nel deserto riecco la sfida del Montecarlo. Non è faticoso? «No, la verità è che non mi stanco mai a guidare. L’unico lato negativo è che probabilme­nte ci arrivo meno preparato degli altri, ma non vedo l’ora di divertirmi in questa nuova avventura con Isabelle».

Inizia una nuova era per i rally con l’avvento delle ibride. Cambierà molto? Che cosa si aspetta?

«Ci sarà molta più potenza, ma la cosa più complicata sarà il fatto che non è sempre costante, perché hai quel surplus di potenza solo a tratti. Serve adattare il proprio stile di guida a quello che ti chiede la macchina e a essere un po’ più attento su come e dove gestire quella potenza in più. Ma per il resto, quando ho provato la Puma mi sono trovato subito molto bene, è bella da guidare. Non so come siano le altre, ma direi che in Ford abbiamo fatto una gran lavoro».

Ha già deciso quante gare disputerà in questa stagione?

«Al momento è previsto che io corra solo questa. Ma dopo il Montecarlo valuteremo se ci saranno altre occasioni».

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Sébastien Loeb, 47 anni, 9 volte iridato, torna in gara al rally di Montecarlo con la Ford Puma ibrida, nella nuova categoria “Rally1”, per cercare l’ottava vittoria nella classiciss­ima. Eguagliere­bbe il record del rivale Sébastien Ogier
AFP L’alieno Sébastien Loeb, 47 anni, 9 volte iridato, torna in gara al rally di Montecarlo con la Ford Puma ibrida, nella nuova categoria “Rally1”, per cercare l’ottava vittoria nella classiciss­ima. Eguagliere­bbe il record del rivale Sébastien Ogier
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