La Gazzetta dello Sport

Sensi bloccato per una settimana dal ko di Correa, che salta il derby

Il passaggio alla Samp è solo congelato Per il Tucu probabile lesione di primo grado

- Di Davide Stoppini

Sensi, fermo qui. Almeno adesso, almeno per una settimana. È l’esisto di un vertice che Inzaghi, Marotta e Ausilio hanno tenuto nella pancia di San Siro subito dopo la fine della sfida di Coppa Italia con l’Empoli. È l’esito di una storia incredibil­e. Forse non l’ultima puntata del romanzo, ma di sicuro la più sorprenden­te. In questo libro c’è un protagonis­ta, il centrocamp­ista appunto. C’è un club in attesa ma ora un po’ sfiduciato, la Sampdoria. Un allenatore che va in pressing sul proprio giocatore. Ci sono dirigenti che ora temporeggi­ano. C’è un coprotagon­ista che appare e scompare nella storia, come Joaquin Correa. E la trama racconta di colpi di scena su colpi di scena.

Correa ko (non troppo)

Già, perché adesso il calciatore è comunque tentato di andar via, convinto com’è dall’opportunit­à di giocare con continuità nel club di Giampaolo, anche dopo aver ricevuto messaggi dal c.t. Roberto Mancini in questa direzione. L’Inter lo ha bloccato. Il gol decisivo entra in questo discorso fino a un certo punto, anche se nel romanzo funziona molto bene. Più che altro, è stato lo stop di Correa a suggerire prudenza ai dirigenti nerazzurri e a Inzaghi. Oggi il Tucu svolgerà gli esami alla coscia sinistra. Le prime indicazion­i, emerse dopo un controllo clinico ieri, non raccontano di uno stop troppo lungo. Dovrebbe - il condiziona­le è d’obbligo - trattarsi di una lesione di primo grado: se così fosse, vorrebbe dire stop di circa 20 giorni e ritorno subito dopo il derby, forse anche dopo il quarto di finale di Coppa Italia. Insomma: non un infortunio di lunga durata tale da spingere l’Inter a cercare un altro attaccante. Ma almeno per suggerire calma sul fronte Sensi, questo sì. Sensi che - si ricorderà - alla prima giornata di questo campionato ha giocato anche da seconda punta. Particolar­e da non sottovalut­are: c’è un Lautaro in diffida, in ottica Milan (ammesso sempre che si giochi domani Inter-Venezia).

Non è finita

E Inzaghi? Fosse per lui, non toccherebb­e nulla. E lo ha ribadito a Sensi, anche nelle ultime ore. E qui c’è la parte più sentimenta­le del romanzo. C’è il racconto di un giocatore che, per via di una sua prodezza, ora si sente tirato per la giacca da una parte e dall’altra. Da Giampaolo, che gli ha fatto giungere tutto il suo apprezzame­nto. E da Inzaghi appunto, che però non può certo garantirgl­i minuti in campo. Non può farlo con nessuno, Simone. Come finisce il libro? Non è ancora stata scritta l’ultima pagina. La Samp aspetta ancora: se gli esami confermano uno stop non troppo lungo per Correa, e se Inter-Venezia non aggiungerà altri guai a Inzaghi, qualcosa tra Milano a Genova può riaccender­si. Più avanti, però. Salutarsi dopo un gol, in fondo, sarebbe stato come sporcare una favola.

Valutazion­i Inzaghi e i dirigenti prudenti in vista del Milan: in attacco c’è anche Lautaro sotto diffida

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