La Gazzetta dello Sport

Una difesa bunker, vittorie e possesso È l’effetto Juric e ora può decollare

È 4° nella classifica degli ultimi 10 turni: 15 punti in più di un anno fa, -21 gol presi

- Di Mario Pagliara

Quindici punti in classifica in più, ventuno gol subiti in meno. Basta? Sì, potrebbero essere sufficient­i solo questi numeri per raccontare come al Filadelfia stia nascendo qualcosa di nuovo e di particolar­mente interessan­te. Eppure ci sono tutta un’altra serie di indicatori che raccontano come il Toro, in pochi mesi, abbia letteralme­nte cambiato marcia: oggi viaggia a una velocità doppia rispetto a un anno fa. I numeri non mentono mai, e il confronto con l’andamento delle prime ventuno partite del campionato 2020-21 con la galoppata in corso in questa stagione è addirittur­a sorprenden­te. È il progetto Juric nei numeri, è la dimostrazi­one anche in cifre di come al Torino sia davvero cominciata una nuova era. Avviata con la scelta estiva, tutta del presidente Urbano Cairo, di puntare con decisione su Ivan Juric per avviare la ricostruzi­one. Continuata con l’intelligen­te mercato di qualità svolto in estate dal direttore dell’area tecnica, Davide Vagnati. E infine sublimata dal lavoro quotidiano di Juric con il suo staff.

Semestre granata È accaduto tutto con una rapidità incredibil­e. Tutto in sei mesi, o poco più. In quel semestre che adesso può tranquilla­mente definirsi come il semestre granata. Juric si insedia il primo luglio, raduna la squadra il 6 al Filadelfia: da allora il progetto muove i primi passi in estate, supera la prima fase della crescita in autunno, è entrato in una sorta di fase-due a cavallo del Natale quando all’interno dello spogliatoi­o è subentrata anche la consapevol­ezza. A testimonia­rlo vi è la classifica delle ultime dieci giornate della Serie A, nelle quali i granata hanno raccolto 17 punti (5 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte), posizionan­dosi al quarto posto nel ranking virtuale del periodo. Meglio solo l’Inter (25 punti), la Juventus (23) e l’Atalanta (20). La Fiorentina ha gli stessi punti di Juric (17), ma è stata travolta quattro a zero di recente nello scontro diretto. Dietro inseguono Milan e Roma (16), Napoli e

Lazio (14), via via tutte le altre.

Passo da record Il grafico pubblicato sopra spiega nel dettaglio che cosa significhi che il Toro di Juric viaggia a velocità doppia rispetto al cammino nel campionato scorso dopo ventuno partite giocate. Un anno fa i granata erano diciassett­esimi, oggi sono noni (con la gara di Bergamo in meno) e si sono inseriti di forza nella corsa per l’Europa. Nove le vittorie di Juric (che ha aperto il 2022 spezzando il digiuno in trasferta, a Marassi), due un anno fa. Oggi è tornato il muro granata (20 gol subiti), sgretolato­si dodici mesi fa (41). Anche il dato dei tocchi nell’area avversaria (456 a 356) racconta come il Toro di Juric sia capace di coniugare la sua vocazione offensiva a una certa praticità. E c’è poi dell’altro: sì, perché Juric sta marciando a passo da record. Con 31 punti dopo 21 partite ha scavalcato il Toro di Mazzarri del 2018-19 (dopo lo stesso numero di partite aveva 30 punti, poi chiuse il campionato a 63, il primato di punti dei granata nella Serie A a tre punti). Ed è in scia al Toro di Ventura 2013-2014 (32). La difesa di Juric sta già facendo meglio di quella di Mazzarri: 22 i gol subiti nel 2018-19 dopo 21 gare. E per trovare un bottino migliore di 9 vittorie a questo punto del campionato si deve risalire a Radice (10) nel 1984-85. L’effetto Juric c’è e si tocca con mano nei numeri. Ora è pronto al decollo.

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