Radunovic cresce con il Cagliari Fare il vice Cragno ora gli sta stretto
In Italia dal 2015, l’Atalanta non ci ha creduto ma in Sardegna ha spazio. Il titolare è sempre positivo e domenica tocca ancora al serbo
Sarà pure vero che gli esami non finiscono mai, ma Boris Radunovic li sta superando tutti brillantemente. E adesso a Cagliari, complice la positività di Cragno, che quindi non ci sarà domenica contro la squadra della sua città, la Fiorentina, in porta andrà nuovamente Boris Radunovic, 25 anni, serbo, di 1 e metro e 95 arrivato in estate nel ritiro di Pejo con l’idea fissa di affermarsi, quel che finora gli è mancato dopo le tante esperienze in Italia dal 2015 a oggi. Al Rad di Belgrado lo notò l’Atalanta che lo ha girato all’Avellino, alla Salernitana, alla Cremonese e al Verona. A Cremona in B, sul più bello., Boris si ruppe il crociato. A Bergamo (una sola presenza ufficiale) con Gianpiero Gasperini il feeling non è mai nato.
Svolta sarda A Cagliari Radunovic sta cercando di r ecuperare il tempo perduto. Ha portato la sua fidanzata, tiene d’occhio il fratello gemello Pavie che fa l’attaccante e andrà in B in Serbia, ma lavora soprattutto per emergere. Esordì col Milan a san Siro e ne prese quattro. Ma a Verona (0-0) con lui grande protagonista, per la prima volta la porta rossoblù è rimasta inviolata. Bene anche in coppa Italia in casa col Cittadella (3-1) e mercoledì sera a Reggio Emilia quando il Cagliari è stato eliminato dal Sassuolo (1-0). Ha mostrato sicurezza, reattività e tempismo nelle uscite. In questa stagione Cragno non sta rendendo come nelle altre, forse complice la botta psicologica del mancato Europeo e della mancata cessione a una big, e Radunovic ha acquistato la stima dell’ambiente e l’autostima di conseguenza. Si è legato al club rossoblù fino al 2025, abita in centro, in Sardegna sta benissimo. Si gestisce anche in proprio, nel senso che non ha al momento un agente. Soprattutto deve guadagnarsi il Cagliari. Continuando così, può riuscirci.