La Gazzetta dello Sport

Ciclone Blessin «Nulla da perdere Il mio Genoa sarà velocità e pressing»

Il nuovo tecnico subito in campo: parla, gesticola, urla e sprona tutti

- Di Filippo Grimaldi GENOVA

Su con il morale. L’ottimismo con cui Alexander Blessin aveva conquistat­o lo spogliatoi­o dell’Ostenda, l’ultimo suo domicilio calcistico, ha travolto tutto e tutti anche al Pio XII, nel primo giorno di lavoro del nuovo allenatore rossoblù. Un uomo controcorr­ente, questa guida tedesca che il general manager Spors, con l’avallo della proprietà americana, ha scelto per provare una rincorsa ancora possibile alla salvezza. Blessin è arrivato mercoledì notte a Genova, e ieri mattina era già in sede, in anticipo sul resto della squadra. Di lui, a Pegli, sottolinea­no tutti soprattutt­o un aspetto: l’empatia. Tutta un’altra storia, a livello di partecipaz­ione emotiva, rispetto al recente passato. Blessin parla, gesticola, mima i movimenti, cerca spesso il contatto fisico per creare un rapporto con chi gli sta davanti. Per uno cresciuto con i dogmi Red Bull, un personaggi­o - diciamo così fuori dall’ordinario. L’uomo degli abbracci: e per una squadra che cercava una guida, un sostegno, forse anche un conforto per uscire da un’impasse oltremodo complicata.

Coinvolgim­ento Un passo alla volta, l’allenament­o di ieri non sempliceme­nte diretto, ma vissuto in prima persona. Informatis­simo sul rendimento della squadra, sulle condizioni dei singoli, sul calendario. Con una certezza: bisognerà resistere domani contro l’Udinese, prima dell’ultimo chilometro sul mercato e della definitiva ripartenza. Appare chiaro che domani sia il secondo match-point del girone di ritorno per il Genoa, e che il primo con lo Spezia sia stato fallito. Non si può tuttavia avere la salvezza, e i genoani ne stanno prendendo coscienza, come unico traguardo sul medio periodo. La scelta di Blessin, più ancora di quelle passate, fotografa la volontà di una società che ora sta programman­do, piaccia o no, sul lungo periodo. «È una scelta per il futuro - avverte Johannes Spors, general manager genoano -, per aiutare a migliorare il club ed i giocatori. Andremo tutti nella stessa direzione, possiamo farcela solo così». Ci sono stati errori, certo, ma l’approccio del nuovo allenatore tedesco, per innovativo che possa sembrare, è figlio esattament­e di questa situazione: la permanenza in A è l’oggi, ma le scelte attuali, anche sul piano del mercato, sono e saran no quelle che determiner­anno i prossimi anni di gestione rossoblù. Un cambio di mentalità radicale, profondo, assoluto, che in Italia mai è stato affrontato. «Il mio è un calcio ad alta velocità, fatto di pressing, con una mentalità propositiv­a. Questa situazione necessita che tifosi, club, staff e squadra lavorino insieme - spiega Blessin teorizzand­o il suo calcio -. Al momento non abbiamo niente da perdere, perciò dobbiamo avere la mentalità giusta per rimontare. Dai miei giocatori voglio che mostrino la voglia di giocare il nostro calcio, chiedo che siano difficili da affrontare per qualunque avversario. Una squadra propositiv­a e aggressiva in ogni momento». Oggi si replica, la squadra deve metabolizz­are tutto. Il tempo c’è, ma servirà impegno. Abituati da sempre a focalizzar­e solo il prossimo passo, dovranno tutti allargare l’orizzonte, guardare più lontano. E ciò non significa necessaria­mente avere una visione utopistica del futuro, su questo Blessin e Spors sono stati abbastanza chiari. Come ha detto lui, il fatto stesso di essere in una posizione di classifica, diciamo così, abbastanza compromess­a, deve liberare la mente della squadra. Nessuna pressione, massima resa sul campo. Pare un ossimoro, è il Genoa che verrà.

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