La Gazzetta dello Sport

LA SPEZIA GUARDA GENOVA DALL’ALTO PASSIONE, MARE, USA: È GIÀ FUTURO

L’orgoglio dei tifosi e del sindaco: «Siamo fieri di questa classifica» Il capitano Maggiore, nato in città: «Vorrei tanto ritornare in curva»

- Di G.B Olivero INVIATO A LA SPEZIA

a queste parti sono abituati a resistere. La storia racconta che sulla terra dove è cresciuta La Spezia vennero a fare razzie in epoche diverse i barbari, i vichinghi e i saraceni. Ma gli abitanti di queste zone si sono sempre rialzati e hanno saputo combattere. Chi pensa che gli spezzini molleranno facilmente la Serie A, quindi, farebbe bene a cambiare idea in fretta. D’altronde la classifica racconta che Thiago Motta e i suoi giocatori hanno reagito benissimo ai funerali anticipati: tre vittorie esterne di fila, tra cui quelle con Napoli e Milan, sorpasso sulla Sampdoria, Genoa staccato di 10 punti e +6 sul Cagliari terzultimo. Davanti al Liceo Classico Lorenzo Costa, due ragazzi hanno già archiviato lo storico successo di San Siro: «Adesso battiamo la Samp e facciamo un altro salto»; «e poi dovrebbe rientrare anche Leo Sena».

Il capitano Di fronte al Liceo Classico c’è una pasticceri­a scelta da Giulio Maggiore come punto d’incontro. Giulio, spezzino, è il capitano della squadra. «Andiamo sul lungomare, sembra incredibil­e ma non ci vado da un paio di mesi». Camminando, qualcuno riconosce Maggiore nonostante la cuffia in testa e la mascherina sul viso: «Prima per strada mi chiamavano Giulio, adesso mi chiamano “capitano” e fa un certo effetto. Io sono cresciuto in curva Ferrovia, passare dagli spalti al campo è stato incredibil­e. Per me il Picco vale San Siro. E la Serie A ha cambiato tutto: anche chi non si è mai interessat­o di calcio è informato sulle vicende dello Spezia. Un giorno vorrei tornare in curva, domenica sono squalifica­to e ho pensato di andarci, ma evito per il Covid. Da capitano mi sento più responsabi­le». Giulio è cresciuto al quartiere Valdellora, adesso lì sono rimasti i suoi genitori mentre lui si è trasferito con la fidanzata in un appartamen­to tra mare e stadio. Il centro è piccolo, ma accoglient­e: Maggiore e i suoi compagni girano spesso tra i portici di via Chiodo (dove anni fa c’era la sede del club) e vanno a curiosare davanti alle vetrine di via Prione e corso Cavour. Giulio si è diplomato al Liceo Scientific­o Pacinotti e adesso studia Scienza delle Comunicazi­oni. «Tra le altre cose, devo migliorare la conoscenza dell’inglese, anche per parlare con la famiglia Platek. Non so quanto resterò qui, ma di sicuro ogni anno è stata una crescita. E poi a La Spezia si vive bene. Vedo i compagni che arrivano, restano un paio di stagioni e poi partono con ottimi ricordi. Il clima è bello, il mare è il biglietto da visita perfetto. Siamo un po’ chiusi, un po’ freddi, ma quando conosciamo le persone diamo tanto».

Il capotifoso Non a caso il motto di uno dei più noti club dei tifosi è: «Inseguendo un sogno, aiutiamo chi ha bisogno». Gabriele Pierini è il presidente di questo club che ha un nome godereccio («Belini frizzanti»), oltre 200 tesserati e segue le partite in casa e in trasferta (Covid permettend­o): «Con il ricavato dell’attività del club ogni anno diamo 3-4mila euro in beneficenz­a, così la nostra passione assume anche un significat­o diverso. A Napoli c’erano circa 7080 tifosi spezzini ed è stata una splendida serata. La rivalità con il Genoa è fortissima e ci godiamo questa classifica: sarebbe fantastico se noi restassimo in A e loro retrocedes­sero. A La Spezia il calcio è sentito e vissuto come in una delle piazze calde del Sud: in base ai risultati, ci sono picchi di entusiasmo e di depression­e notevoli».

Il sindaco Equilibrat­o nelle reazioni, per dovere istituzion­ale, è il sindaco Pierluigi Peracchini, eletto nella coalizione di centro-destra nel 2017. Peracchini è molto tifoso dello Spezia: «Vado al Picco dal 1974, ho iniziato da bambino con mio papà e non ho più smesso. Ho visto tutte le categorie e quasi tutte le partite. La pandemia purtroppo impedisce di riempire lo stadio, speriamo di tornare presto alla normalità». Il sindaco racconta lo stato d’animo della sua gente: «La città è orgogliosa. È una grande soddisfazi­one vedere che lo Spezia per adesso è davanti alle due genovesi, che hanno potenziali­tà tradiziona­lmente superiori alle nostre oltre a una storia ben diversa». Peracchini si sta confrontan­do con la famiglia Platek, che ha rilevato il club a inizio 2021: «C’è un rapporto di grande stima e lealtà. I Platek stanno cercando di capire se possono investire sul territorio, se la provincia e la città offrono delle occasioni. È una fase di innamorame­nto e di studio. Ma garantisco che la proprietà è molto seria. E nei prossimi giorni il club presenterà un progetto di ampliament­o dello stadio a 16mila posti. Il Comune darà una mano e, dopo l’approvazio­ne, inizierann­o i lavori che dovrebbero concluders­i nel terzo quadrimest­re del 2023». La meraviglia del Golfo dei Poeti nel 1853 fu di ispirazion­e per Richard Wagner che, soggiornan­do in una locanda di via Prione e ammirando il mare e le onde, compose il Preludio de «L’Oro del Reno». Dalle tribune del Picco si vede bene il mare, che evidenteme­nte sa ispirare anche del buon calcio.

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