La svolta della Fifa Da luglio validi solo per una stagione Esclusi gli under 21
Si punta a evitare rose extralarge e favorire i giovani. Divieto di girare un prestito a club terzi
La Fifa ha deciso di modificare e implementare la normativa che regola i prestiti dei calciatori. «Un processo di revisione avviato nel 2017 e ritardato dalle conseguenze della pandemia», si legge nella nota ufficiale lanciata ieri da Zurigo.
Le finalità Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 1 luglio di quest’anno, ed è stato disegnato con queste tre finalità: lo sviluppo dei giovani calciatori; la promozione dell’equilibrio competitivo; evitare l’accumulo di giocatori. Per cercare di garantire l’esito dell’operazione, la Fifa ha disegnato cinque ambiti regolatori.
Gli obblighi
Il primo sembra scontato, però evidentemente non dev’essere così: la richiesta di un accordo scritto che definisca i termini del prestito, in particolare la sua durata e le condizioni economiche. Poi gli altri: una durata minima della cessione, ovvero l’intervallo tra due periodi di tesseramento, e una durata massima, fissata in un anno; il divieto di prestare a terzi un giocatore già ricevuto in prestito; la limitazione a un numero massimo di 3 presiti in entrata e 3 prestiti in uscita tra due club; la limitazione del numero di prestiti totali di un club, con un calo graduale fissato in questo modo: un massimo di 8 prestiti in entrata e 8 in uscita dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023. Numero ridotto a 7 tra il 2023 e il 2024 e a 6 dal 1 luglio 2024. In questo conteggio non rientrano però gli Under 21 e i calciatori cresciuti nel vivaio della squadra che li presta. Non vengono specificate le condizioni temporali che definiscono l’appartenenza a un settore giovanile, ma immaginiamo che ricalchino quelle già disegnate per l’iscrizione dei calciatori alle liste delle competizioni internazionali. La Fifa concede un periodo di 3 anni alle varie federazioni per implementare un sistema di prestiti locale che rispetti queste