Ogier contro Loeb, è subito battaglia sul Col de Turini
La sfida fra i due grandi infiamma l’inizio del rally di Montecarlo Le nuove regole anticipano la F.1
La notte del Turini, che fascino. Era quasi un decennio che il rally di Montecarlo non aveva come teatro il suo scenario più spettacolare, perché la mitica montagna si affrontava di giorno. Per il 2022 si è tornati all’antico. Ieri, dopo lo shakedown e la prima speciale, ecco subito il piatto forte nella seconda prova di La Bollène Vésubie-Moulinet (23,2 km), con il passaggio in cima al Col de Turini avvolto dall’oscurità. Un’atmosfera degna delle storiche imprese di Sandro Munari e della Lancia, tanto per citare il più carismatico vincitore della gara monegasca. Il Monte fra passato e presente. Perché questa edizione, la numero 90, segna anche l’alba della nuova era delle vetture ibride della classe regina “Rally1” con la sfida fra due giganti: il nove volte iridato Sebastien Loeb sulla Ford Puma e l’otto volte iridato Sebastien Ogier sulla Toyota Gr Yaris. Proprio loro hanno infiammato la competizione fin dall’inizio. Nello
shakedown da Sainte Agnes a Peille (2,29 km) l’ha spuntata Ogier per mezzo secondo su Loeb, con Elfyn Evans, Thierry Neuville e i giovani a inseguire. Stesso copione nella prima e insidiosa speciale (15,2 km): Ogier vincitore con 5”4 su Loeb. Poi il Turini... ancora Ogier davanti a Loeb per appena 1”3 e i due divisi da 6”7 nella classifica generale.
Auto ibride Abbastanza per capire a quale show assisteremo fino a domenica, nelle 17 speciali del rally più famoso al mondo. Ciascuno dei tre grandi marchi presenti (c’è pure la Hyundai i 20 N) ci tiene a vincere questa gara, che proietta la specialità nel futuro. La direzione è la stessa intrapresa dalla F.1 nel 2014, quando si abbandonarono i motori aspirati per passare alle power unit ibride, con l’idea di ridurre l’impatto ambientale come tutta la produzione di serie. È stato il lascito di Jean Todt, ex presidente della Fia, e anche i rally si sono adeguati: le nuove “Rally1” utilizzano motori 1.6 turbo accoppiati a un motogeneratore da 100 kW, per 500 Cv totali. Peso maggiore e aerodinamica fanno la differenza nella guida. Inoltre, per la prima volta in assoluto, il carburante è ecologico, privo di idrocarburi fossili. La F.1 è stata battuta sul tempo.