La Gazzetta dello Sport

«Segnale di maturità Danilo straordina­rio Scudetto? Noi no»

«Abbiamo sofferto qualche contropied­e Il titolo? Non siamo in corsa, troppo lontani»

- di Valerio Clari

Iconti continuano a tornargli, ed allora è normale che gli chiedano i numeri come se potesse far vincere tutti al lotto. Massimilia­no Allegri aveva annunciato alla vigilia che sarebbe stata una partita in cui coprirsi, ma anche che era importante fare un gol, visto che ancora contano quelli in trasferta. Detto fatto, anche se è servito l’ultimo assalto, e la collaboraz­ione di un avversario, dopo 90’ in cui i bianconeri hanno creato pochino. I conti per la Coppa Italia sono semplici, ora con una vittoria a Torino arriva la finale. Ma tutti ad Allegri continuano a chiedere le proiezioni sullo scudetto: «Ma quelli davanti non sanno quanti punti devono fare? Perché lo chiedete sempre a me? Resto assolutame­nte convinto che non sia cosa per noi. La quota scudet

to sarà 84-85 punti, ma è una questione matematica, una delle tre ci può arrivare sicurament­e, anche guardando il calendario. E noi dovremmo vincerle tutte per arrivare a 83, che non è per niente facile».

Bilanci

Non lo è, anche perché la Juventus porta a casa da Firenze un buon risultato, ma non svolta decisament­e a livello di gioco, prestazion­e, convinzion­e.

Del resto, era un match giocato in totale emergenza, con 9 assenti e Bonucci “costretto” a riposare: «È stata un partita un po’ bloccata, abbiamo subito due contropied­i per tempo e rischiato lì di prendere gol, ma la squadra ha tenuto bene il campo. Certo, potevamo fare scelte migliori nell0’ultimo passaggio: ma vincere a Firenze non è facile e questa è una prova di maturità, ci mancavano tanti giocatori». Allegri più che scegliere la formazione aveva messo insieme gli uomini rimasti in piedi, aggiungend­oci il giovane Aké in fascia, sostituito dopo 45’ di sofferenza: «Si è dato da fare, non era facile». Dietro la difesa a tre aveva due centrali adattati: più rodato e convincent­e Danilo, più tenero e sofferente De Sciglio: «Stasera sono stati tutti bravi - ha commentato l’allenatore -, ma Danilo ha dimostrato di essere un giocatore straordina­rio». Il brasiliano ha

Le assenze Dei nove assenti oggi rientrano in gruppo Dybala, Bernardesc­hi e Rugani

vestito anche la fascia di capitano, a completame­nto di una risalita iniziata la scorsa stagione (dopo i patimenti della precedente) e che adesso lo rende una delle certezze della squadra.

In mezzo Il centrocamp­o è l’altro reparto in cui i titolari a disposizio­ne non possono riposare e devono trovare un modo, in fretta, per giocare insieme: segnali postitivi sono arrivati da Arthur, specie nella coperture difensive, anche se Max ha ancora qualcosa da rimprovera­rgli: «Arthur nella prima parte della stagione ha giocato poco ed ora è più fresco, ha una grande capacità di gestire il pallone e quindi per questo a volte gigioneggi­a, deve dare via prima il pallone». Lui e Locatelli agiscono da doppio regista, con Rabiot chiamato a fare l’incursore: «Adrien le due volte che è andato in verticale ha fatto male, come nell’azione del gol, ma deve farlo di più. Col centrocamp­o giochiamo un po’ di più sulle punte ed è un passo avanti. Vlahovic? Ha giocato meglio con la squadra, deve imparare a chiudere sui cross». Da oggi torneranno a disposizio­ne almeno Dybala, Bernardesc­hi e Rugani, aumentando le scelte soprattutt­o davanti. Invece non è ancora tempo invece di rinnovi per i cinque giocatori in scadenza, dice il vicepresid­ente Pavel Nedvev: «Abbiamo parlato chiarament­e con i giocatori, abbiamo detto che in questo momento prediligia­mo gli obiettivi sportivi, loro hanno accettato, hanno capito e si comportano da profession­isti, come è giusto che sia: sono tutti sotto contratto. Non c’è nessun problema né per noi né per loro».

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