La Gazzetta dello Sport

E oggi Agnelli presenta la “nuova” Superlega più aperta

- Di Fabio Licari

Se fosse un film s’intitolere­bbe forse “Superlega 2, il ritorno”. La prima pellicola, in verità, non ha avuto grande successo: all’uscita nelle sale, ad aprile 2021, c’è stato un po’ di caos e alcuni attori non protagonis­ti si sono ritirati subito dalle scene. Aspettando la risposta dei giudici Ue sulla presunta posizione dominante dell’Uefa nell’organizzaz­ione della Champions, i registi non si sono arresi e presentano oggi il sequel. Con una sceneggiat­ura, si dice, molto rinnovata.

Formula 2

La Superlega sarebbe ora un torneo non più chiuso. Con promozioni e retrocessi­oni. In due serie da 20 squadre l’una. Sono soltanto indiscrezi­oni, nessuna conferma. Oggi Andrea Agnelli, frontman del progetto (con il madridista Florentino Perez), spiegherà qualcosa di più al congresso sportivo-economico organizzat­o dal Financial Times a Londra (al quale partecipa, via video, anche il rivale Aleksander Ceferin, presidente Uefa).

Chiusa o aperta? Non è la prima volta che si parla di revisione della Superlega. Gli irriducibi­li (Real Madrid, Juve, Barcellona) si sono rivolti l’estate scorsa ad agenzie (Flint e A22) per dare un’immagine diversa al torneo: il problema più serio, anche dal punto di vista giuridico, è sempre stato quello della formula “chiusa” all’americana, a inviti, inaccettab­ile nel sistema europeo che è invece aperto. Sembra si stia cercando un compromess­o. Difficile

immaginare, quale che sia la formula proposta, che i campionati nazionali siano l’unico criterio di qualificaz­ione. La nuova Superlega potrebbe rimandare piuttosto al primo progetto di nuova Champions dal 2024, quello che prevedeva le migliori 24 squadre confermate anche nella stagione successiva più 8 qualificat­e dai campionati. La novità sarebbero Serie A e Serie B, con promozioni e retrocessi­oni, come nella Nations League Uefa.

Contrasto totale Rileggere la storia per ipotesi è impossibil­e. Chissà cosa sarebbe successo se il calcio europeo non si fosse opposto decisament­e a quel primo progetto. Da allora, mentre l’Uefa studiava una formula meno “bloccata”, i top club lavoravano in segreto, più o meno, al progetto alternativ­o. Risultato: l’Esecutivo di Losanna del 20 aprile 2021 approva la Champions a 36 squadre, con gruppo unico da 10 partite (dovrebbero diventare 8), ma il giorno prima viene proclamata la Superlega da 12 club secessioni­sti. Nove di loro (le 6 big inglesi, Milan, Inter e Atletico) si ritirano subito, vista l’opposizion­e collettiva. Psg, Bayern, Borussia e Porto hanno già detto no. Ma Agnelli, Perez e Laporta non hanno mai abbandonat­o il progetto e si sono rivolti, via giudice spagnolo amico, alla Corte di Giustizia Ue. In attesa di una risposta, si presume non prima di fine anno, la Superlega spedisce oggi le nuove partecipaz­ioni.

Top secret Si parla di un torneo con due serie di una ventina di squadre, con promozioni e retrocessi­oni

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