La Gazzetta dello Sport

Italiano viola di rabbia: «Venti tiri e... abbiamo perso»

Il tecnico: «La Juve ti castiga al primo errore». Venuti in lacrime

- Di Giovanni Sardelli

E’finita come in campionato. Con un autogol nei minuti di recupero che condanna la Fiorentina alla sconfitta dopo una giocata di Cuadrado. A Torino il tocco che deviò la conclusion­e del colombiano fu leggero e meno sfortunato di quello che il «tifosissim­o» Venuti ha visto carambolar­si addosso prima di infilarsi alle spalle di Terraccian­o. La disperazio­ne e le lacrime di chi prima di giocare nella Fiorentina la sosteneva dagli spalti, spiega più di mille parole. Anche l’ex compagno Vlahovic è andato a consolarlo. Italiano aveva chiesto di dare un valore alla partita di ritorno. La qualificaz­ione non è totalmente compromess­a, certo per ribaltare il tutto a Torino ed andare in finale, servirà l’impresa. «Non meritavamo di perdere. Anche con lo 0-0 avremmo dovuto segnare nella gara di ritorno - dice Italiano -, dovremo fare la medesima grande prestazion­e migliorand­o il risultato».

Dovevamo segnare Non che il gol nel finale non abbia fatto male. Per il momento, il risultato e la tipologia. Ma il tecnico viola non riesce a darsi pace per le reti mangiate. «Quando lavori per creare tutte queste palle gol e non le sfrutti, dispiace. Segnare indirizza le partite ed agevola le giocate, poi la Juve è la Juve e ti castiga al primo errore». Ikone ha creato scompiglio dando un gran fastidio a De Sciglio e compagni: davanti alla porta però ha fallito. «Dall’inizio dell’anno i nostri esterni lavorano tanto e si sacrifican­o alla grande, però abbiamo sempre questo problemino: devono essere più concreti e velenosi, pretendend­o di più da loro stessi. Ikone sta crescendo e ha fatto due ottime prestazion­i tra Sassuolo e Juve. Però doveva far 4 gol ed è fermo ancora a zero. Dovremo fargli capire che segnare è importante».

Rammarico Analizzato il problema maggiore e spiegate le scelte di formazione («Gonzalez ha avuto la febbre, è stato già un miracolo averlo in panchina»), un’altra cosa poteva essere gestita meglio. «Nell’azione finale che ha portato al gol della Juventus dovevamo essere maggiormen­te svegli, non prendere gol era importante soprattutt­o in casa. Però abbiamo fatto davvero una grande partita, non so cosa rimprovera­re ai miei se non l’incapacità di concretizz­are l’enorme mole di gioco creata. Vlahovic? Compliment­i ai nostri difensori per come abbiamo limitato tutti i loro attaccanti». Chiusura sul secondo round, a Torino ad aprile. «Dovremo riproporre lo stesso spirito visto qui, avremo l’opportunit­à di metterli in difficoltà come abbiamo già fatto. Siamo usciti a testa alta giocando benissimo con grande concentraz­ione: la sconfitta è immeritata».

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Tutta la disperazio­ne di Lorenzo Venuti, 26 anni, dopo l’autogol che ha regalato la vittoria alla Juventus
IPP Finale amaro Tutta la disperazio­ne di Lorenzo Venuti, 26 anni, dopo l’autogol che ha regalato la vittoria alla Juventus

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