La Gazzetta dello Sport

Quartararo, tempi ok ma critiche alla Yamaha Scossa Suppo per Mir

Il campione si lamenta della moto per strappare un rinnovo migliore? Intanto Marquez si nasconde

- Paolo Ianieri

Da una parte c’è un Marc Marquez che, messi da parte i dubbi fisici legati a occhio e braccio destri, ha l’intenzione di riprenders­i quel trono che dal 2013 al 2019 ha occupato per sei anni, con un solo buco nel 2015 quando a giocarsi il titolo fino all’ultima gara furono le Yamaha di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. «Non ho mostrato tutto. Anzi, ti dirò di più: nell’ultimo test mi sono nascosto proprio» ha dichiarato Marc due giorni fa ospite della trasmissio­ne tv Hominguero­s, ultima apparizion­e pubblica prima di salire sull’aereo per il Qatar. Se sia la verità o solo una battuta per instillare un po’ di dubbi nella testa dei rivali non è dato sapere, di certo questo Mondiale si giocherà anche a livello psicologic­o, e Marquez in passato (vedi soprattutt­o il finale incandesce­nte del 2015) ha dimostrato di non avere punti deboli. Nei test in Malesia e Indonesia, Marquez ha trovato una

Honda cambiata nel comportame­nto — meno esasperata all’anteriore e più conciliant­e al retrotreno, andando così incontro alle richieste degli altri piloti —, che se gli ha imposto di modificare lo stile, allo stesso tempo gli ha fatto predire come si tratti di una moto che potrà permetterg­li di togliersi molte soddisfazi­oni.

Il gioco del Diablo Dall’altra, invece, c’è un Fabio Quartararo che per tutto l’inverno non ha lesinato battutine nei confronti della Yamaha, prima spingendol­a a progredire a livello di motore, quindi, nel corso dei test, lamentando­si della mancanza di effettivi progressi. Eppure, con la sua M1 sempre nelle prime posizioni, e che nonostante la carenza di cavalleria anche in Qatar è attesa a lottare per la vittoria, l’impression­e è che El Diablo stia provando a forzare la mano alla Yamaha in sede di trattativa per il rinnovo del contratto, con il management del francesino a sparare cifre che difficilme­nte Lin Jarvis, managing director di Iwata, e i vertici giapponesi sono disposti ad accettare. Col ritorno a tempo pieno di Marquez, e un Bagnaia che sta provando a cucirsi addosso la Ducati come un abito di alta sartoria, sarà interessan­te scoprire la solidità mentale di Fabio, che lo scorso anno ha potuto gestire ottimament­e la situazione grazie a una prima parte di stagione pressoché perfetta.

Mir ci crede

Sulla carta, Quartararo e Marquez rappresent­ano le insidie più grosse sul percorso di Bagnaia e la Ducati verso il Mondiale, ma dopo una stagione sottotono, anche se ha chiuso 3° in generale, Joan Mir è pronto a dimostrare come il titolo 2020 non sia arrivato per caso. La Suzuki sembra essere cresciuta, e l’arrivo di Livio Suppo sul ponte di comando potrebbe dare ai vertici giapponesi quella scossa senza la quale lo scorso è stato un anno sprecato.

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