Bennati e la prima emozione da c.t.: «È come vincere»
Il 2 marzo 2022 resterà un giorno da ricordare per Daniele Bennati: a 41 anni l’esordio sull’ammiraglia azzurra. Una prima volta che ha vissuto con emozione e condiviso con amici fidati. Prima del via è passato per un saluto l’ex compagno di alla Liquigas Ivan Basso, in ammiraglia con lui c’era Mario Scirea, senza dimenticare Roberto Amadio, responsabile delle Nazionali. E in corsa, a vestire la maglia azzurra c’era Daniel Oss, uomo di fiducia del c.t.. «Era la mia prima uscita in ammiraglia e non si scorda mai, come la prima vittoria. Ero emozionato ma è andata. C’è tutta una serie di cose da capire e imparare, e credo che mi sia servito moltissimo questo test al Laigueglia. Dalla prossima gara avrò le idee più chiare».
Le prime sensazioni?
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«Mi sono divertito, mi sembrava di essere dentro un tagadà, su e giù, destra e sinistra all’interno della macchina non lo avevo mai fatto. Sono fortunato perché ho al mio fianco Scirea che ha tanta esperienza e mi sta aiutando».
3 Una bella responsabilità sedere sull’ammiraglia azzurra.
«Se parliamo della Toscana, la mia terra, abbiamo un grande passato. Magni, Martini, Ballerini e Bettini. Una grande tradizione. Se ci fossero ancora
Martini e Ballerini, non ci sarei io su questa ammiraglia. Rimane il ricordo di aver condiviso tempo ed esperienze con queste due grandi figure: sedere su un’ammiraglia occupata da loro mi riempie di orgoglio».
3 In questi due mesi i corridori italiani si sono messi in mostra.
«C’è dell’abbondanza e questo mi piace. Peccato per il finale di Covi perché si meritava la vittoria. Mi è piaciuto anche l’atteggiamento di Formolo che rientrava dopo un lungo stop. Martedì c’è stato il successo di Trentin, Colbrelli non è andato male in Belgio battuto solo da Van Aert che è già in forma dopo la stagione di cross. E poi Ganna, nelle prime uscite mi sembra già con una buona gamba. Il ciclismo italiano sta bene e mi fa ben sperare».
3 Al Laigueglia c’erano pistard e biker, e lei è attento alla Bmx.
«È importante far conoscere e scoprire queste specialità che non sono in vista in Italia. La multidisciplinarità è sempre più all’ordine del giorno perché i giovani diventano campioni su strada ma passano prima su pista, Bmx e Mtb. Fondamentale avere una visione ampia».