Quell’impero che vale un miliardo
Anche se lui non gioca da luglio, l’appeal di Roger come testimonial sembra non conoscere crisi: che effetto avrebbe il ritiro?
Mister Miliardo è l’icona sportiva più popolare del pianeta. L’anno scorso Roger Federer è entrato nel ristretto club degli atleti che in carriera hanno superato il miliardo di dollari di guadagni tra montepremi e sponsorizzazioni, ma il segno della grandezza del marchio RF è certificato dalla considerazione che il suo valore è cresciuto con l’avanzare dell’età e nonostante l’inevitabile declino dei risultati, una contraddizione solo apparentemente paradossale: l’immagine del Maestro di Basilea come testimonial di valori è più forte della sua carriera sportiva e anzi l’apparire delle debolezze agonistiche lo ha reso ancora più apprezzato. Quando nel 2018 cambiò partner tecnico dopo 16 stagioni passando alla giapponese Uniqlo per 30 milioni di dollari all’anno (27 milioni di euro) per dieci anni, una clausola del contratto gli garantiva quella cifra anche in caso di ritiro definitivo dal tennis, ma ovviamente sarebbe da valutare l’impatto economico che l’annuncio ufficiale dell’addio, e quindi un graduale allontanamento dalle scene, avrebbe sulle sue attività extra campo.
Un team forte Certamente, il suo appeal è cresciuto a dismisura nel tempo. Nel 2003, quando vinse Wimbledon per la prima volta, aveva appena due sponsor e nel 2005, quando era già il più forte tennista del mondo, guadagnava 15 milioni di euro l’anno, saliti a 33 nel 2009 quando era ormai considerato il GOAT, cioè il più grande tennista di sempre. Oggi i partner commerciali, come indica il suo sito, sono 14, ma Federer è stato molto abile anche a diversificare: ad esempio, siccome Uniqlo non gli forniva le scarpe da gioco, lui si è legato all’azienda calzaturiera svizzera On Running, finendo per acquistare il 3% delle azioni. Oggi il marchio capitalizza circa due miliardi e 700 milioni di euro, il che significa che Roger ha guadagnato 81 milioni grazie al suo investimento. Il segreto del suo impero commerciale risiede in un team unito e affiatatissimo, con lo storico manager Tony Godsick, con lui dal 2004, a gestire i rapporti con gli sponsor. Insieme hanno fondato la Team8, agenzia di marketing che è il vero motore delle attività commerciali del tennista: dà lavoro a circa 40 persone, si occupa anche della gestione di altri atleti, da ultima la stellina Cori Gauff, ed è proprietaria della Laver Cup, l’esibizione a squadre itinerante che si tiene ogni anno e che rappresenta un altro cespite notevole per l’azienda-Roger. La posizione chiave, però, rimane nelle mani e nell’intelligenza della moglie Mirka Vavrinec, sposata nel 2009 dopo nove anni di fidanzamento e madre dei loro quattro figli (due gemelle e due gemelli). È lei che gestisce l’agenda degli impegni del marito e si occupa della quotidianità familiare. Perché dietro un grande uomo...