La Gazzetta dello Sport

Perché Berardi non gioca in una grande squadra?

- di Alex Frosio

Come un Bartleby del calcio, Domenico Berardi ha sempre detto: «Preferirei di no». Certo, a differenza dello scrivano creato dalla penna di Herman Melville, l’attaccante del Sassuolo non ha mai smesso di lavorare. Al contrario, continua a dare segni di continuità. Dodici gol in campionato, doppia cifra per reti e assist come solo Mbappé e Salah nei grandi campionati europei, titolare della Nazionale campione d’Europa: Mimmo oggi è senza dubbio uno dei giocatori migliori della Serie A. E gioca nel Sassuolo. Massimo rispetto per una squadra che negli ultimi anni ha spesso divertito e propone un calcio offensivo, ma la domanda è: Berardi non dovrebbe giocare in una big? Mimmo se la merita. e non da oggi. Che fosse una gemma rara era chiaro fin dalle sue prime apparizion­i in Serie A: il poker al Milan, i 31 gol nelle prime due stagioni ad alto livello. Anzi, a ben guardare anche prima: a 12 anni la Juventus si fece avanti per metterlo sotto contratto. «Preferirei di no», rispose Berardi. Per la prima e non ultima volta. Ed è questo che, finora, lo ha tenuto lontano da una maglia di club prestigios­a. I “no”. Dopo la storica promozione in B con il Sassuolo, nell’estate 2013, condita dalle 11 reti di un Mimmo appena diciannove­nne, la Juve - ancora lei - acquistò metà del cartellino, lasciandol­o in prestito in Emilia. Quando poi si trattò di fare il grande salto, ecco Mimmo-Bartleby: «Preferirei di no». E il Sassuolo se lo “ricomprò”. Berardi è sempre rimasto nella sua comfort-zone: difetto di personalit­à o semplice - e prezioso - attaccamen­to alla maglia, decidete voi. Intanto, è maturato e ha imparato a sopire certi eccessi di focosità. Rendendolo ancora più appetibile. L’estate scorsa - dopo la miglior stagione realizzati­va in carriera, 17 gol - finalmente sembrava deciso a salpare: sul tavolo, l’offerta della Fiorentina. Non abbastanza? Forse. Mimmo è rimasto ancora. A regalare altre perle e aumentare le pretendent­i. E magari presto, invece di «preferirei di no», potrebbe dire: «Perché no?».

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LAPRESSE Capitano e bandiera Domenico Berardi, 27 anni, 12 gol in campionato con il Sassuolo

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