Bastianini, è un’impresa che commuove Bagnaia e Ducati: servono calma e lavoro
Commuoversi per un’impresa sportiva, mentre c’è una guerra in corso con bombardamenti, morti e le immagini di questi orrori che entrano dentro casa, può anche sembrare sbagliato. Ma il momento, quando arriva, non ti permette di scegliere. Per chi ama le moto, per chi ha voluto bene a Fausto Gresini, non emozionarsi per l’impresa che ha prodotto ieri Enea Bastianini in Qatar era davvero impossibile. E le lacrime di Nadia, la moglie del titolare del team ed exiridato scomparso un anno fa per il Covid (già un giro e mezzo prima che la corsa finisse, che bello), hanno tolto ogni residuo dubbio a chi era in pista o davanti al televisore. Il pilota riminese, al secondo anno in MotoGP, che sul finire della scorsa stagione aveva dato importanti segnali di crescita conquistando un paio di podi, ha costruito la gara perfetta con una intelligenza tattica e una maturità che aprono scenari di alto livello per il futuro della sua carriera. La sua squadra ha lavorato benissimo, nelle prove libere e poi nelle qualifiche, senza scoprire le proprie carte. E la Ducati del 2021 – quella a disposizione di Enea – lo ha assecondato in modo eccellente, permettendogli la rimonta vincente grazie a un super motore e un consumo contenuto delle gomme. È stata una partenza del Mondiale sorprendente, non solo per l’exploit di Bastianini ma per l’intero podio di Losail con il secondo posto della Ktm di Brad Binder, dopo un inverno complicato per la Casa austriaca, e il terzo della Honda di Pol Espargaro, a lungo in testa e più efficace del suo caposquadra Marc Marquez, solamente quinto al traguardo. Un podio che boccia malamente i protagonisti più attesi, in primis la Ducati ufficiale e soprattutto Pecco Bagnaia, indicato come uno dei grandi favoriti per il titolo e invece naufragato insieme alla sua rossa. Che non è mai sembrata quella di un anno fa, che ha faticato in prova e ha deluso in gara (oltre a rompersi, quella di Jack Miller). Con l’aggravante, da parte del torinese, di finire per terra mentre provava a risalire almeno un po’ stendendo anche l’incolpevole Jorge Martin. Iniziare la stagione con uno zero è pesante, e crea qualche dubbio sulla capacità di Pecco nel reggere la pressione, ma il campionato è molto lungo: l’unica cosa da non fare, per lui e la squadra, è agitarsi. Meglio dimenticare subito la domenica storta e lavorare per sistemare la nuova Desmosedici, che ha un grande potenziale però sembra ancora acerba. Non ride nemmeno la Suzuki, peraltro: accreditata di un passo gara super, ha chiuso con un sesto e un settimo posto per Mir e Rins. Mentre peggio è andata all’iridato in carica Fabio Quartararo, solo nono con la Yamaha. Ma in questo caso il francese aveva lanciato l’allarme durante i test ed evidentemente non faceva
pretattica. In sostanza, il via iridato ha regalato un bel rimescolamento di carte, ottimo per lo spettacolo, nel quale ha trovato una solida dimensione anche l’Aprilia, arrivata a un passo dal podio con Aleix Espargaro. E va detto che lo spagnolo, criticato in passato, ha robusti meriti nel progresso della squadra. Per chiudere, il primo Mondiale del dopo Rossi è iniziato con tre successi italiani su tre gare. Dire che Valentino sia già sul punto di essere dimenticato è impossibile. Ma se era necessario voltar pagina, è stato fatto alla svelta e piuttosto bene. A volte la vita scrive storie che nemmeno la fantasia più sfrenata sarebbe in grado di immaginare. Quella di Bastianini con il team Gresini in Qatar, il 6 marzo 2022, la ricorderemo a lungo.