La Gazzetta dello Sport

«Un segno del destino Non mi ha mai sfiorato l’idea di chiudere tutto»

La vedova di Fausto: «Penso che mio marito ci veda che guardi con orgoglio ciò che stiamo facendo»

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Gli ultimi tre giri li ha vissuti aggrappata alla spalla di Carlo Merlini, con gli occhi sempre più gonfi di lacrime, mentre Enea Bastianini andava a conquistar­e il suo primo GP in classe regina, il primo anche del neonato team Gresini. E subito dopo la bandiera a scacchi Nadia Padovani, la vedova di Fausto, ha soffocato in un abbraccio che non aveva bisogno di parole, quello che per lunghissim­i anni è stato il braccio destro di suo marito. «Sembra una cosa scritta, un segno del destino — racconta poco dopo la signora Padovani —. So che Enea è un pilota molto forte, un grande talento e noi lo abbiamo messo nella condizione giusta per farlo stare tranquillo. Però pensavo che potesse stare nei primi cinque, una gara del genere non me la sarei mai aspettata. È stata un’emozione pazzesca per tutto quello che c’è dietro». Quel “tutto” lo racconta bene lo stesso Merlini. «Vorrei che la gente si rendesse conto di quanto coraggio ci sia voluto per abbracciar­e questa sfida. Povera donna, ci ha messo tanto cuore, mentre noi abbiamo provato a razionaliz­zare. C’erano tante strade più semplici, per questo se lo merita ancora di più. Piangevamo tutti per chi non c’è più, una gara così mi fa pensare a Welkom 2003, quando Gibernau vinse il GP dopo la morte di Daijiro (Kato; n.d.r.) o quando a Valencia 2011 Pirro trionfò in Moto2 nel nome di Marco (Simoncelli; n.d.r.)».

Scelta d’impulso Non ha mai tentennato, Nadia, sempre al fianco del marito ma in posizione defilata, infermiera prima, quindi mamma dei quattro figli arrivati nel corso degli anni. «La decisione più importante è stata quella di continuare a portare avanti l’azienda di mio marito, i suoi sogni. Però è stata una decisione presa d’impulso, non ho mai pensato di smettere, di chiudere tutto. Mai. Neppure davanti a tutte le difficoltà che si sono presentate lo scorso anno ma anche questo». E quando nel finale Bastianini ha scavalcato Pol Espargaro, portandosi al comando, i pensieri sono diventati un vortice di emozioni. «Ho iniziato a pensare a tutto quello che abbiamo fatto, il grande lavoro di questi mesi, ma soprattutt­o a Fausto, a tutto il cuore che abbiamo messo in questo progetto, ma anche tutto il grande dolore che era dentro di noi per la sua perdita, la sofferenza mia, dei miei figli, di tutti i ragazzi della squadra. È stata un’amozione pazzesca».

Non ci avrebbe creduto E chissà, se Fausto oggi fosse ancora tra noi e ieri sera fosse stato nel box, che cosa avrebbe detto a sua moglie vedendo tutto quello che è riuscita a creare in tutti questi mesi. «Sarebbe sicurament­e stato molto stupito di tutto questo, ma anche molto orgoglioso. Io penso che lo sia, che ci veda, che guardi a quello che stiamo facendo, e che sia molto orgoglioso di me,perché sono sicura che non se lo sarebbe mai aspettato. La fatica di creare tutto questo senza di lui è stata titanica. E ogni cosa che abbiamo fatto è stata solo e soltanto per lui».

Piedi per terra Ma adesso che Enea e il team hanno rotto il ghiaccio, arriva anche il momento di restare con i piedi belli puntati per terra, senza farsi prendere da chissà capogiro. «Assolutame­nte, dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto fino adesso, con serenità e la consapevol­ezza di avere un pilota che può fare veramente bene. Anzi, due piloti, perché se Enea è quello con più esperienza, Fabio (Di Giannanton­io, ieri 17°; n.d.r.) sta dimostrand­o a sua volta di avere grandi qualità». A rafforzare il discorso ci pensa Merlini: «Questo giorno ce lo ricorderem­o per tanto tempo, ma da domani penseremo a Mandalika, c’è tanto potenziale per fare bene con cuore e impegno. Vincere il Mondiale? Ma assolutame­nte no. Però sarebbe bellissimo. Intanto continuiam­o così, e poi... poi vediamo dove arriveremo».

 ?? AFP ?? Una gioia dopo il dolore Nadia Padovani, responsabi­le del team fondato dal marito Fausto, in braccio ad Enea Bastianini sul podio di Losail
AFP Una gioia dopo il dolore Nadia Padovani, responsabi­le del team fondato dal marito Fausto, in braccio ad Enea Bastianini sul podio di Losail

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