La Gazzetta dello Sport

Gravina e i playoff mondiali: «Temo più la prima partita»

Il presidente federale: «Il 100 per 100 della capienza a Palermo? Penso proprio di sì». E spinge sugli stadi

- Di Valerio Piccioni ROMA

Il playoff mondiale si avvicina. Ancora 15 giorni e poi arriverà il momento o la va o la spacca del nostro calcio. Anche Gabriele Gravina fa le carte a questa fine di marzo che deve darci il biglietto per il Qatar. «Cosa temo di più? - si è chiesto ieri il presidente federale ai microfoni de “La politica nel pallone” del Gr Parlamento». La prima partita è quella più difficile. Pensiamo alla Macedonia del Nord, il resto lo valuteremo dopo la gara». Una dichiarazi­one a sorpresa visto che tutti fari sembrano orientati sulla seconda puntata, la finale contro Portogallo o Turchia. «Mancini sta girando tutti i raduni per incontrare i ragazzi e parlare, sia in Italia che all’estero, questo ha dato un segnale importante di quanto la federazion­e tenga a questa qualificaz­ione. È fondamenta­le sotto l’aspetto economico-finanziari­o e importante anche per incentivar­e e coltivare quell’entusiasmo che la nazionale ha generato negli ultimi tre anni».

100 per 100 A proposito del playoff e della prima sfida che Gravina ritiene la più difficile, la Federcalci­o sta studiando un’iniziativa per «destinare una parte dell’incasso del match di Palermo per aiutare il popolo ucraino». Il presidente federale sottolinea l’unità dello sport contro la guerra. «Il nostro mondo ha mostrato grande compattezz­a: il calcio e lo sport sono importanti aggregator­i, noi vogliamo stare tranquilli, vogliamo la pace nel rispetto degli uomini». Per Palermo, Gravina si fa anche un altro augurio: «Facendo riferiment­o all’involuzion­e della pandemia, credo che l’autorità di governo sarà disponibil­e a consentire il 100 per cento della capienza. Palermo merita questa cornice di pubblico e il riconoscim­ento dell’entusiasmo della città».

«Risposta peggiore»

Gravina si sofferma anche sul rilancio dell’idea della Superlega, bocciando ancora il progetto: «Tutto il mondo del calcio a livello nazionale e internazio­nale sta soffrendo. Sotto il profilo economico-finanziari­o abbiamo problemi serissimi e qualcuno pensa che la Superlega sia la soluzione. Al contrario, è la risposta peggiore». Il numero uno federale nel pomeriggio si è poi recato a Firenze per la presentazi­one del progetto vincitore per il restliyng dello stadio Franchi. Ha elogiato il percorso scelgo nel capoluogo toscano ricordando che «in Italia siamo molto indietro rispetto alle altre realtà internazio­nale». Gravina vede però «una grande lungimiran­za da parte del sindaco Nardella, di Firenze e della stessa Fiorentina. Il domani per noi è ora». Per questo l’Italia «ha bisogno» degli Europei 2032 che potranno aiutare il fermento di idee che si avverte sul terreno delle infrastrut­ture».

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ANSA Al vertice Gabriele Gravina, 68 anni, presidente della Figc

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