La Gazzetta dello Sport

Ronaldo è un caso Vola a Madeira e non vede il derby E ora che succede?

CR7 ha lasciato il ritiro, quando Rangnick gli ha detto che non sarebbe stato titolare

- Di Iacopo Iandiorio

Che i rapporti fra il tecnico, sempre ad interim ricordiamo, Ralf Rangnick e la star Cristiano Ronaldo non andassero bene a Manchester era risaputo. Ma quello che è successo in questo weekend non farà che peggiorare le cose. Alla vigilia del derby il tecnico tedesco aveva dichiarato: «Devo aver fiducia dei miei medici, e quando venerdì mi hanno detto che Ronaldo non era disponibil­e per infortunio, ho preso le mie decisioni», cioè ha pensato di farlo accomodare in panchina contro il City. Apriti cielo… Il portoghese non avrebbe sopportato l’umiliazion­e e, a quanto racconta The Athletic, avrebbe lasciato l’albergo del ritiro sabato stesso e poi con la famiglia sarebbe volato domenica mattina, prima del match, verso per trascorrer­e qualche giorno nell’isola natia.

La fuga Fra lo stupore di compagni e dirigenti dello United che certo si aspettavan­o più vicinanza da parte del campione, specie in questo momento non semplice. Da infortunat­o non sarebbe stato obbligato a presenziar­e al match, ma se Rangnick aveva pensato davvero a lui per la panchina la fuga sarebbe allora ben più grave. A gettare benzina sul fuoco è stata la solita sorella del portoghese, Katia, che domenica ha messo un like a un post di un noto tifoso di Cristiano, l’account di cr7.0_lendario, che aveva scritto: «Ronaldo non è infortunat­o e non è malato. È al 100%. Buongiorno a tutti voi che, come me, siete tristi perché Rangnick ha deciso di rovinarvi la domenica tenendo CR7 fuori da un big match del genere per semplici ra

gioni tattiche». Dopo il pesante ko col City Rangnick ha ribadito la sua posizione aggiungend­o: «Lo stesso problema di Ronaldo (l’anca, ndr) valeva anche sabato ed è per questo che non poteva far parte della rosa».

Rottura

Ora sarà durissima ricomporre la frattura. Tanto più che non è la prima volta che Ronaldo mostra atteggiame­nti ribelli verso il tecnico. Un paio di mesi fa Cristiano aveva confessato la sua frustrazio­ne per il rendimento della squadra: «Non sono tornato a Manchester per arrivare settimo». E aveva messo in dubbio l’abilità di Rangnick nel gestire una squadra di prima faMadeira scia come lo United. Il 19 gennaio CR7 si era lamentato in maniera plateale del cambio durante la sfida col Brentford. Lo stesso Rangnick aveva rivelato di aver ammonito Ronaldo: la squadra deve venire sempre prima dei giocatori. «Gli ho detto: “Ascolta, Cristiano, hai 37 anni e sei in ottima forma, ma quando sarai anche tu un allenatore capirai che cosa intendo”. Il mio lavoro è prendere le decisioni nel migliore interesse della squadra e della società e spero che anche lui la veda allo stesso modo». Discorso indurito prima della sfida col Southampto­n del 12 febbraio, quando Rangnick aveva commentato la poca prolificit­à di Ronaldo: «Dovrebbe segnare più gol perché stiamo creando occasioni ma non ha segnato abbastanza. Non è solo un problema di Ronaldo, succede anche agli altri. Non stiamo segnando abbastanza». CR7 non aveva gradito. Anche se era la verità, visto che nelle ultime 10 gare l’ex Juve ha siglato solo un gol. E ha sbagliato un rigore, poi decisivo, in FA Cup col Boro. Inoltre il tecnico ha confermato la fascia di capitano a Maguire, chiarendo che non aveva mai pensato a CR7. Per il futuro, il contratto di Ronaldo scade nel 2023, ma potrebbe andare già via a giugno. Le opzioni sono un romantico ritorno allo Sporting, l’Inter Miami di Beckham e chissà chi altri vorrà accollarsi un pesante contratto di un 37enne poco incline alle mediazioni.

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Ralf Rangnick, 63 anni, e Cristiano Ronaldo, 37, il 20 febbraio
I duellanti Ralf Rangnick, 63 anni, e Cristiano Ronaldo, 37, il 20 febbraio

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