La Gazzetta dello Sport

«Paghiamo 15’ a San Siro e il rosso a Sanchez Ora tutto sul campionato»

Il tecnico dell’Inter: «Non ho messo in campo Dzeko perché ho voluto preservarl­o per la gara col Torino»

- Davide Stoppini INVIATO A LIVERPOOL

Icomplimen­ti di Jurgen Klopp, all’orecchio a fine partita, valgono uno spavento grande così per il tedesco e l’ennesima conferma per Simone Inzaghi che la strada dell’Inter è giusta. E certo che le salite non sono terminate. E che certo che le prossime tre partite in campionato diranno molto sulle chance di seconda stella nerazzurra. Ma l’allenatore non può che rientrare a Milano soddisfatt­o. Felice no, la felicità è bene lasciarla per le vittorie. Ma l’Inter è sempre stata all’altezza delle grandi d’Europa, in questa stagione. Nelle quattro partite contro Real Madrid e Liverpool, oggettivam­ente club di caratura superiore,

le prestazion­i sono sempre state di livello. Ecco perché l’Inter ora sa, una volta di più, di potersi giocare fino in fondo le carte per vincere campionato e Coppa Italia. «Abbiamo fatto una grande gara, questa è la verità – ha detto Inzaghi -. Ho fatto i compliment­i ai miei giocatori, hanno fatto molto bene in campo e credo si sia visto, anche oltre il risultato. Il rammarico è legato al risultato dell’andata, agli ultimi 15 minuti di quella partita. Peccato, eravamo andati avanti con il gol di Lautaro, il Liverpool sembrava aver accusato il colpo, poi è arrivata l’espulsione di Sanchez che non ci voleva... Portiamo via una vittoria che fa piacere, anche se non vale per la qualificaz­ione. Ne usciamo comunque fortificat­i, questo è sicuro, anche se con tanti rimpianti».

Ora lo scudetto Le beffa è che quel rosso ha cambiato anche i piani tattici di Inzaghi. «Stavo facendo dei cambi prima dell’espulsione, la squadra era in partita...- ancora il tecnico -. Abbiamo tenuto bene il campo, in sofferenza eravamo andati solo sulle palle inattive. Non ho assolutame­nte rimpianti per non aver sostituito Sanchez: solitament­e sono molto attento a questo, ma stava facendo bene e mi serviva in campo. Nel finale avevamo un po’ di problemi fisici. Perché non ho inserito Dzeko? Ho provato a preservarl­o, veniva da tre gare consecutiv­e e sarà importanti­ssimo a Torino. Non è che mi sono accontenta­to dell’1-0, volevo tenere la gara in ballo fino alla fine perché si può segnare anche in 10». E ancora: «Questa Champions ci farà comunque crescere, è uno step importante per il club. Dopo dieci anni siamo tornati a giocare gli ottavi. Poi il sorteggio ci ha messo davanti la squadra più forte d’Europa. Eppure ce la siamo giocata alla pari, nelle due gare non siamo stati inferiori al Liverpool». E ora non resta che concentrar­si sul…Milan, tra campionato e Coppa Italia. «Domenica contro il Torino avremo una gara molto complicata da affrontare, contro un avversario in forma. Speriamo di recuperare Brozovic e De Vrij. Gli avversari ci indicano sempre come favoriti? Non saprei…non mi preoccupo, lavoro solo sulle cose su cui posso incidere. E ora dobbiamo pensare solo a recuperare energie fisiche e mentali». Mica semplice, ma non c’è altra via.

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GETTY Sportività Simone Inzaghi, 45 anni, si compliment­a con i giocatori del Liverpool alla fine della partita

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