La Gazzetta dello Sport

Bayern, stavolta è facile con il tris di Lewandowsk­i

Per il polacco tre gol nei primi 23’. Doppietta di Müller Il Salisburgo viene travolto: dimenticat­a l’andata

- Di Pierfrance­sco Archetti

Robert Lewandowsk­i non aveva segnato per due partite consecutiv­e, quindi per aggiustare la media ha infilato tre gol al Salisburgo nel giro di 11 minuti, nei primi 23 di partita. Pratica qualificaz­ione chiusa così subito, ma per tradizione e abitudine mentale (in Bundesliga la differenza reti decide i titoli) i rossi hanno continuato a cercare il gol, divertendo­si e facendo divertire il pubblico. Thomas Müller nella ripresa riesce a dividere la scena con il polacco, con una doppietta, mentre Gnabry e Sané meritano di entrare nella lista dei marcatori. Coman invece non ci riesce, però dà l’avvio a tante azioni pericolose. È un Bayern essenziale, che segna sette volte con otto tiri in porta; una squadra che ancora non è impermeabi­le dietro, ma che concede meno, rispetto alle ultime uscite.

Sette volte sette È anche la settima volta in cui il Bayern segna almeno sette gol in una gara di Champions. Per Nagelsmann è la quarta eurovittor­ia su quattro in casa, la settima nelle otto stagionali. Il Bayern si conferma squadra da evitare al sorteggio: si sapeva da inizio stagione, ma i tremolii negli ultimi tempi (due successi in cinque partite) lasciavano sperare la concorrenz­a europea. Il fatto è che in Bundesliga le pause sono ammesse e i tiranni di Monaco nonostante tutto si trovano con nove punti di vantaggio sul Borussia Dortmund. La verifica europea invece era attesa, e superata: il Salisburgo nella fase difensiva ha fatto di tutto per agevolare dei pirati di lungo corso come Lewandowsk­i, Müller, Coman e compagnia. Ma la netta differenza di valori è uscita in maniera impietosa.

Fa tutto subito Robert

Si potrebbe obiettare che il tris iniziale di Lewandowsk­i sia facile e agevolato: due centri su rigore e il terzo su doppio rimpallo, prima sul portiere e poi sul palo. Ma il centravant­i polacco si è costruito le reti. I falli in area (sul secondo decide il Var) vengono subiti da lui stesso, che spalle alla porta sta per aggirare Wöber. Il difensore lo scalcia in entrambe le occasioni, l’attaccante tira i rigori nell’identico modo e dà inizio a quella che diventa una sfida senza tensioni, non più un equilibrat­o ottavo di finale che all’andata era terminato 1-1. Nessuno aveva timbrato una tripletta in così poco tempo, dal fischio d’inizio, nella storia della Champions. Lewa supera Marco Simone, che nel Milan del 1996 colpì tre volte il Rosenborg nei primi 24 minuti. Inoltre arriva già a 42 gol in stagione (35 match con il club): per la settima annata consecutiv­a supera quota 40. Si conferma un centravant­i fenomeno e certe illazioni sul rinnovo del contratto fanno sorridere i boss del Bayern: non vogliono liberarsen­e.

L’importanza di Neuer

In una serata di festa va segnalato anche il rientro di Neuer, fuori dal 5 febbraio per un intervento al ginocchio: come era prevedibil­e il portiere riesce a portare più sicurezza a una difesa troppo ballerina di recente, spesso scoperta. Vero che viene lasciata subito una chance colossale a Capaldo (stoppato da Coman), però quando sull’1-0 Seiwald può tirare da solo davanti a Neuer, il portiere mette le dita sulla botta e mostra a tutto lo stadio che è tornato.«Questo è il nostro segnale», ha detto alla tv tedesca. Il Bayern avanza con il solito orgoglio.

Implacabil­i Per la settima volta il Bayern ha segnato almeno sette reti in una partita di Champions

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GETTY Il segnale Robert Lewandowsk­i, 33 anni, indica con le dita la tripletta infilata in Champions al Salisburgo

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