La Gazzetta dello Sport

Attacco in affanno ma Quaglia-Caputo senza alternativ­e Samp, il peso dell’età

Il tandem (73 anni) dovrebbe riposare E come pesa l’infortunio di Gabbiadini

- Di Filippo Grimaldi

Un’incongruit­à? Non esattament­e, perché definire i guai attuali della Sampdoria come una diretta conseguenz­a degli acquisti di gennaio non sarebbe corrispond­ente alla realtà. Però qualcosa, nell’emergenza, non ha funzionato ed i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. ma l’origine di tutti i mali blucerchia­ti sta, ahimé, nell’infortunio di Gabbiadini, fuori sino a fine stagione. Per una sfortunata concatenaz­ione di date, l’attaccante è finito k,o. nella prima partita dopo la chiusura del mercato, quando Torregross­a se n’era già andato, e come quarta punta era arrivato dalla Dinamo Kiev il giovane Supryaga. Lì la Samp è corsa ai ripari, ingaggiand­o Giovinco, che proprio domenica scorsa ha fatto il suo esordio blucerchia­to a Udine. E qui tutti i nodi sono venuti fuori. Perché gli sforzi richiesti alla coppia Caputo-Quagliarel­la sono probabilme­nte superiori a quelli che i due possono sostenere, in una stagione fra l’altro tribolata. Perché il capitano ha retto le sorti dell’attacco praticamen­te da solo nella prima parte del campionato (quando Gabbiadini s’era infortunat­o alla prima di campionato), pagando alla lunga questi sforzi sul piano di un rendimento sicurament­e al di sotto delle attese. E pure Caputo, che comunque ha segnato 7 reti in 31 partite, ed è il capocannon­iere blucerchia­to insieme a Candreva, ha spesso faticato a imporre il suo gioco.

Squadra senior E qui si innesta il secondo tema strettamen­te legato al primo. Caputo (34 anni) e Quagliarel­la (39) avrebbero bisogno di rifiatare, ma la rosa di oggi non lo permette. Numeri alla mano, la Sampdoria fra i giocatori utilizzati in questo campionato è la terza squadra con l’età media più alta della Serie A: 28 anni e 297 giorni, su un podio che comprende pure Lazio (29 anni e 22 giorni) e Inter (29 anni e 83 giorni). Alla lunga, questo dato può incidere anche sulle prestazion­i, anche se le due rose più vecchie della A occupano le posizioni nobili della classifica. Ma ci sono, alla base, investimen­ti diversi. Mai dimenticar­e che il club ormai da mesi sta navigando a vista, valutando con attenzione ogni spesa, non solo sul mercato, nell’impossibil­ità di poter proporre a potenziali nuovi acquisti contratti pluriennal­i che complicher­ebbero le potenziali trattative con quei soggetti che hanno manifestat­o un interesse a rilevare la società.

Conti in ordine Per spianare la strada, servono le mani libere, cioé i conti in ordine. Di qui la scelta di puntare su Supryaga, che ha giocato sin qui 23 minuti (entrando al posto di Gabbiadini nel giorno dell’infortunio per l’attaccante), prima di dover poi lavorare per rimettersi al passo con i compagni (facendo i conti pure con i problemi della lingua e, soprattutt­o, con le preoccupaz­ioni per le sorti della sua famiglia in Ucraina). Ha subìto un lieve infortunio e solo ieri è rientrato in gruppo. Ma servirà ancora tempo perché possa essere considerat­o davvero un rinforzo per Giampaolo. E il trentacinq­uenne Giovinco, che era fermo dall’estate scorsa, è partito fortissimo al suo primo allenament­o dopo il suo ritorno in Italia, ma pure lui s’è dovuto fermare. Con il risultato di avere dovuto così allungare ulteriorme­nte i tempi ritardando la preparazio­ne su misura che la Samp ha studiato per lui. I pochi minuti con l’Udinese vanno considerat­i benauguran­ti, ma al tecnico blucerchia­to servirebbe ben altro in questo momento, consideran­do anche il calendario che attende la Samp a breve termine: sabato la Juve al Ferraris, la settimana successiva la trasferta a Venezia. Non proprio due gare sempliciss­ime. Servirà un cambio di rotta, soprattutt­o a livello mentale. Giampaolo si aspetta di vedere sabato una squadra ben diversa da quella senza idee di Bergamo o troppo arrendevol­e come s’è mostrata a Udine. La salvezza, a ogni costo.

Le mosse Giampaolo prova a cambiare, ma a Supryaga e Giovinco serve ancora tempo

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Fabio Quagliarel­la, 39 anni, con Francesco Caputo, 34 anni, sono gli unici attaccanti a disposizio­ne di Giampaolo
GETTY Stagione in salita Fabio Quagliarel­la, 39 anni, con Francesco Caputo, 34 anni, sono gli unici attaccanti a disposizio­ne di Giampaolo
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