Attacco in affanno ma Quaglia-Caputo senza alternative Samp, il peso dell’età
Il tandem (73 anni) dovrebbe riposare E come pesa l’infortunio di Gabbiadini
Un’incongruità? Non esattamente, perché definire i guai attuali della Sampdoria come una diretta conseguenza degli acquisti di gennaio non sarebbe corrispondente alla realtà. Però qualcosa, nell’emergenza, non ha funzionato ed i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. ma l’origine di tutti i mali blucerchiati sta, ahimé, nell’infortunio di Gabbiadini, fuori sino a fine stagione. Per una sfortunata concatenazione di date, l’attaccante è finito k,o. nella prima partita dopo la chiusura del mercato, quando Torregrossa se n’era già andato, e come quarta punta era arrivato dalla Dinamo Kiev il giovane Supryaga. Lì la Samp è corsa ai ripari, ingaggiando Giovinco, che proprio domenica scorsa ha fatto il suo esordio blucerchiato a Udine. E qui tutti i nodi sono venuti fuori. Perché gli sforzi richiesti alla coppia Caputo-Quagliarella sono probabilmente superiori a quelli che i due possono sostenere, in una stagione fra l’altro tribolata. Perché il capitano ha retto le sorti dell’attacco praticamente da solo nella prima parte del campionato (quando Gabbiadini s’era infortunato alla prima di campionato), pagando alla lunga questi sforzi sul piano di un rendimento sicuramente al di sotto delle attese. E pure Caputo, che comunque ha segnato 7 reti in 31 partite, ed è il capocannoniere blucerchiato insieme a Candreva, ha spesso faticato a imporre il suo gioco.
Squadra senior E qui si innesta il secondo tema strettamente legato al primo. Caputo (34 anni) e Quagliarella (39) avrebbero bisogno di rifiatare, ma la rosa di oggi non lo permette. Numeri alla mano, la Sampdoria fra i giocatori utilizzati in questo campionato è la terza squadra con l’età media più alta della Serie A: 28 anni e 297 giorni, su un podio che comprende pure Lazio (29 anni e 22 giorni) e Inter (29 anni e 83 giorni). Alla lunga, questo dato può incidere anche sulle prestazioni, anche se le due rose più vecchie della A occupano le posizioni nobili della classifica. Ma ci sono, alla base, investimenti diversi. Mai dimenticare che il club ormai da mesi sta navigando a vista, valutando con attenzione ogni spesa, non solo sul mercato, nell’impossibilità di poter proporre a potenziali nuovi acquisti contratti pluriennali che complicherebbero le potenziali trattative con quei soggetti che hanno manifestato un interesse a rilevare la società.
Conti in ordine Per spianare la strada, servono le mani libere, cioé i conti in ordine. Di qui la scelta di puntare su Supryaga, che ha giocato sin qui 23 minuti (entrando al posto di Gabbiadini nel giorno dell’infortunio per l’attaccante), prima di dover poi lavorare per rimettersi al passo con i compagni (facendo i conti pure con i problemi della lingua e, soprattutto, con le preoccupazioni per le sorti della sua famiglia in Ucraina). Ha subìto un lieve infortunio e solo ieri è rientrato in gruppo. Ma servirà ancora tempo perché possa essere considerato davvero un rinforzo per Giampaolo. E il trentacinquenne Giovinco, che era fermo dall’estate scorsa, è partito fortissimo al suo primo allenamento dopo il suo ritorno in Italia, ma pure lui s’è dovuto fermare. Con il risultato di avere dovuto così allungare ulteriormente i tempi ritardando la preparazione su misura che la Samp ha studiato per lui. I pochi minuti con l’Udinese vanno considerati benauguranti, ma al tecnico blucerchiato servirebbe ben altro in questo momento, considerando anche il calendario che attende la Samp a breve termine: sabato la Juve al Ferraris, la settimana successiva la trasferta a Venezia. Non proprio due gare semplicissime. Servirà un cambio di rotta, soprattutto a livello mentale. Giampaolo si aspetta di vedere sabato una squadra ben diversa da quella senza idee di Bergamo o troppo arrendevole come s’è mostrata a Udine. La salvezza, a ogni costo.
Le mosse Giampaolo prova a cambiare, ma a Supryaga e Giovinco serve ancora tempo