Da Daniele a Manolo Un altro Portanova fra i leader del Genoa
Il padre era stato capitano del Grifone nel 2013-14: il figlio, classe 2000, trequartista di temperamento, piace molto a Blessin
Con quel cognome, la sua storia poteva essere solo questa. Un anno (e qualche settimana) dopo il suo arrivo a Genova, Manolo Portanova (figlio di Daniele, ex difensore e già capitano rossoblù nel 201314) sì è preso le chiavi del centrocampo rossoblu diventando uno dei motori insostituibili della squadra di Blessin. Una crescita continua, anche sul piano caratteriale, che ha premiato gli sforzi del giocatore dopo un inizio non facile al Genoa, nella stagione passata, in cui aveva trovato pochissimo spazio.Il nuovo campionato, nonostante le difficoltà del Grifone ed i quattro allenatori che si sono succeduti sulla panchina rossoblù, ha permesso al giovane Manolo, 21 anni, di ritagliarsi uno spazio crescente. La prima di campionato contro il Bologna, poi oltre due mesi senza andare in campo sino al rientro con il Milan, il primo dicembre scorso. Da lì la situazione è cambiata, con prestazioni sempre più convincenti e di qualità, che hanno messo in mostra anche il carattere di un giocatore che, per caratteristiche, si sposa benissimo con il gioco in verticale e il pressing costante insegnato da Blessin ai suoi.
Apprezzamento Tanta irruenza sul campo, se da una parte gli è costata qualche cartellino giallo di troppo, dall’altra ha portato Portanova ad essere leader per palloni giocati e chilometri percorsi. Nelle ultime due gare contro Inter ed Empoli è stato fra i migliori in campo, con una buona visione di gioco e un atteggiamento da leader che fanno di lui un elemento-chiave anche per il Grifone che verrà. Sa agire da mezzala, ma con il tecnico tedesco ha fatto spesso a cominciare dalla gara con la Salernitana - anche il trequartista. Le 15 presenze maturate sinora sono la migliore premessa per il futuro.