Rinascita Barça Subito Christensen Poi assalto ai big Haaland e Koulibaly
Il danese del Chelsea ha svolto le visite: arriva in blaugrana da svincolato E Xavi incontra il bomber del Dortmund
Se il 2021 è stato l’anno della delusione e della distruzione, simbolizzate dall’incredibile addio di Leo Messi, il 2022 per il Barcellona sembra essere l’anno della ricostruzione. A partire dal mercato. A gennaio sono arrivati Ferran Torres, Pierre Aubameyang e Adama Traoré, oltre allo svincolato Dani Alves. La scorsa settimana è stato ufficializzato l’acquisto di Pablo Torre, 18enne di bellissime speranze che battendo un’ampia e qualificata concorrenza è stato preso dal Racing Santander per 5 milioni di euro che potranno diventare 20. In questi giorni poi è attesa la firma del danese Andreas Christensen, centrale difensivo a fine contratto col Chelsea che ha già passato le visite mediche in Catalogna. E in estate ci saranno altri colpi.
Sogni e svincolati
Il sogno è Erling Haaland, col quale Xavi si è riunito in gran segreto a Monaco di Baviera qualche giorno fa.
Il prezzo è fisso, i 75 milioni di euro della clausola predisposta dal Borussia Dortmund, lo stipendio e soprattutto le commissioni per padre e agente, Mino Raiola, no. Si tratta di un’operazione da 200 milioni di euro, a occhio, e al Barça temono molto la concorrenza del City e in parte anche quella del Real Madrid. Nel mirino blaugrana ci sono anche il napoletano Koulibaly, che a Xavi piace molto, e altri due svincolati di grande livello, il milanista Kessie e il capitano del Chelsea, lo spagnolo Azpilicueta. Il secondo meno giovane del primo ma ancora integro e molto molto affidabile. E questi sono i nomi noti. Che verrebbero ad arricchire una rosa con giovani di grandissimo livello come Pedri, Ansu Fati, Gavi, Nico, Araujo, Ferran Torres, e talenti ritrovati come Frenkie de Jong. Al momento il Barcellona sta ragionando molto sugli svincolati, anche se Ferran Torres è stato preso dal City per 55 milioni.
Possibile tradimento
Per affrontare spese importanti come quella di Haaland o di Koulibaly, oltre ai soldi di Spotify, contratto di sponsorizzazione extra large annunciato ma non ancora firmato, al Camp Nou potrebbe arrivare un importante cambio nell’ambito della politica sportiva. Joan Laporta quando è tornato presidente, il 7 marzo 2021, si è legato a filo doppio a Florentino Perez, che l’ha sostenuto al momento di trovare in fretta e furia i soldi dell’obbligatoria fideiussione da 124 milioni di euro. Per cui il Barça ha detto sì alla Superlega e no al fondo Cvc, trovato dalla Liga del nemico Tebas per pompare centinaia di milioni nelle casse dei club spagnoli. Barça, Madrid e Athletic Bilbao hanno rifiutato l’accordo con Cvc e l’hanno denunciato in tribunale, perdendo il primo round giudiziario proprio questa settimana. Ora Laporta ci sta ripensando: i soldi di Cvc - 250 milioni, dei quali 75 da investire in salari, il punto dolentissimo del Barça attuale schiacciato da un salary cap ridicolo per le dimensioni del club ma tarato sul debito monstre del club -, farebbero molto comodo per la ricostruzione della squadra. Abbracciare Cvc vorrebbe dire avvicinarsi a Tebas e quindi rompere il sodalizio con Florentino, che detesta il presidente della Liga nemmeno tanto cordialmente. Laporta è indeciso, però la rinascita sembra pesare più dell’alleanza con la Casa Blanca.